Entrano in vigore le nuove regole anti contagio da covid19 in Sicilia. L’ordinanza firmata domenica sera dal Presidente della Regione Nello Musumeci prevede proprio l’entrata in vigore mercoledì 30 settembre e la validità fino al 30 ottobre. Ma le regole che vi sono contenute non sono chiare a tanti.

A prescindere dalle polemiche su qualche strafalcione lessicale e sulla legittimità del ‘divieto di assembramento’ a creare confusione sono le norme che riguardano la mascherina anche all’aperto. Dopo due giorni durante i quali si è parlato diq uesto obbligo nell’ordinanza, in realtà, l’indicazione sembra diversa

È obbligo di ogni cittadino, al di sopra dei 6 anni, di tenere sempre la mascherina nella propria disponibilità, quando si è fuori casa. Nei luoghi aperti al pubblico la mascherina deve essere indossata se si è nel contesto di presenze di più soggetti.

Proprio questo passaggio che abbiamo evidenziato in corsivo grassetto crea dubbi nei presidi. Come compotarsi da domani a scuola? La classe va considerata un luogo aperto al pubblico nel quale ci si trova in nel contesto di presenza di più soggetti? La logica direbbe di sì. Dunque mascherina obbligatoria in classe per tutto le 5 o 6 ore di lezione? Ma non si era ftto di tutto nel corso dell’estate per evitare questa eventualità difficilmente applicabile?

D’altro canto il pessaggio successivo sembra confermare, secondo molti presidi, l’obbligo di mascherina Si è dispensati solo quando ci si trova tra congiunti o conviventi.

Dalla Regione, però, fanno sapere che per la scuola valgono le apposite regole scolastiche e non questa ordinanza. Una cosa evidente secondo gli uffici regionali meno secondo i dirigenti scolastici. In serata arriva la precisazione dell’assessore Lagalla

E se l’obbligo non vale in classe, vale, però, sul posto di lavoro? In un ufficio come, ad esempio, un call center bisogna stare tutti con la macherina per tutto il turno di lavoro. E se l’ufficio non riceve pubblico come deve regolarsi il datori di lavoro con i propri dipendenti? Altre perplessità

Ci sono poi i contesti sportivi. Sono esclusi dall’obbligo di utilizzo in modo continuativo coloro che svolgono attività motoria intensa, a condizione che il distanziamento interpersonale possa essere mantenuto, salvo l’obbligo di utilizzo alla fine dell’attività. 

E all’aperto quando sono solo e distante dagli altri? Sembrerebbe che l’obbligo non ci sia. Ma d’altronde questo ricalcherebbe il contenuto delle ordinanze precedenti.

Di misure, poi, ce ne sono diverse altre.

Contrariamente a quanto abbiamo tutti creduto fin dall’inizio di fatto non sembra essere cambiato nulla rispetto alla precedente ordinanza. L’obbligo di mascherina anche all’aperto non è espresso in modo chiaro e inequivocabile.  Di fatto resta il precedente obbligo di avere la mascherina con se e usarla quando ci si ritrova troppo vicini agli altri tranne che non si tratti di conviventi.

Divieti di assembramento

A ben leggerla l’ordinanza di fatto accentua l’attenzione più sugli assembramenti che sulla mascherina rendendo vietata la riunione di più persone anche all’aperto a meno che non si tratti di una manifestazione autorizzata dalle autorità competenti. Dunque non si può bivaccare. Ma nemmeno incontrari e chiacchierare in più di tre persone. Un po’ come accadeva sotto le armi per chi viene dalla generazione precedente. Una cosa che poteva sembrare ad alcuni scontata ma scontata non era. Adesso il divieto è chiaro.

Particolare attenzione a tamponi e screening per chi arriva dall’estero e ai controlli per i soggetti fragili e il personale sanitario. Ma di fatto nella nuova ordinanza non c’è molto di più rispetto alla precedente. Per chiarezza e interpretazioni autentiche, comunque, restano ancora 48 ore prima che sia in vigore.

L’ORDINANZA ORIGINALE IN VERSIONE INTEGRALE