Dopo la discesa del livello di contagio che ieri è arrivato a denunciare solo 7 nuovi casi nell’isola in 24 ore si è creata grande attesa sui nuovi dati nella speranza che l’abbattimento si confermi. Motivo dell’attesa è il pre accordo trovato in cabina di regia Stato regioni sulla riapertura di bar ristoranti e parrucchieri al 18 maggio ma solo dopo aver analizzato l’andamento dei contagi da qui fino all’11 maggio. In questo contesto, dunque, diventa fondamentale per la riapertura delle attività nelle regioni a basso contagio il mantenimento dei livelli di gestibilità della malattia

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 16 di oggi, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 98.711 (+3.016 rispetto a ieri), su 88.497 persone: di queste sono risultate positive 3.301 (+13), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.127 (0), 921 sono guarite (+11) e 253 decedute (+2).

Degli attuali 2.127 positivi, 329 pazienti (-41) sono ricoverati – di cui 19 in terapia intensiva (-2) – mentre 1.798 (+41) sono in isolamento domiciliare.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 69 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 99 (16, 52, 11); Catania, 696 (71, 245, 91); Enna, 288 (86, 104, 29); Messina, 358 (65, 142, 52); Palermo, 404 (56, 96, 31); Ragusa, 37 (3, 50, 7); Siracusa, 107 (30, 102, 26); Trapani, 69 (2, 65, 5)

Sul fronte della grave crisi causata dai provvedimenti anti covid19 varati dal governo resta in primo piano la vicenda della cassa integrazione in deroga. Una vera e propria tragedia per i siciliani che la attendono e sono rimasti senza reddito ormai da due mesi. I dati diffusi dall’Inps non sono ancora allineati con quanto sostiene la regione per canali ufficiali e dunque i tempi sembrano ancora lunghi e poco ragionevoli.

e non si fermano neanche le polemiche sulle scarcerazioni. Nella lista dei presunti boss che potrebbero uscire dal carcere ci sarebbero anche trentenni in buona salute anche se l’intera vicenda secondo il ministero della giustizia è stata pompata ad arte e molti degli scarcerati hanno beneficiato di provvedimenti che non hanno nulla a che vedere con l’epidemia

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