Purtroppo in Sicilia lo spettro della zona gialla è tutt’altro che un’ipotesi remota. Mano a mano che passano le ore, al contrario, si va sempre più consolidando questa ipotesi sulla base del sempre crescente numero di positivi e ricoveri. In attesa degli aggiornamenti di oggi, che non fanno presagire nulla di buono, resta il fatto che la Sicilia viene addirittura definita “zona rossa” sulla base dei criteri dell’Unione Europea, che sono comunque diversi a quelli delle classificazioni adottate in Italia. A far comprendere che il pericolo contagio è presente e si tocca con mano l’ordinanza di ieri del sindaco di Palermo che dispone una serie di limitazioni alla movida nel centro storico di Palermo per evitare assembramenti e potenziali diffusioni di contagi.
Ultimo bollettino da allarme
Il bollettino di ieri parla di una Sicilia con 724 nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore a fronte di 13.233 tamponi processati nell’isola. L’incidenza sale ancora fino quasi al 5,5%. L’isola oggi è terza per i nuovi contagi giornalieri in Italia dietro Veneto e Lazio. Numeri che fanno il paio con l’aumento dei ricoveri per coronavirus nei reparti di terapie intensiva e di area medica: in testa alla classifica si collocano le regioni meridionali con la Sicilia al primo posto. Se il tasso di occupazione nazionale si mantiene infatti sotto la soglia critica sia per l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive (al 2,2%) sia nei reparti (al 2,9%), i valori salgono in alcuni territori. Per i ricoveri in reparto i numeri più alti si segnalano in Sicilia (8,0%), Calabria (6,6%) e Campania (4,9%). Per le terapie intensive, invece, i maggiori tassi di occupazioni sono evidenziati in Sicilia (4,7%), Sardegna (4,2%) e Lazio (3,7%). Se la velocità delle ospedalizzazioni dovesse restare costante a quella attuale, l’Isola potrebbe entrare in zona gialla già dopo Ferragosto.
La zona rossa secondo il Centro europeo per il controllo delle malattie
Non a caso la Sicilia è zona rossa nella mappa del Centro europeo per il controllo delle malattie. Insieme alla Sardegna, sono le due regioni italiane che presentano il livello di rischio più elevato. Dopo diverse settimane in cui tutto lo Stivale era riuscito a rimanere verde, con la recrudescenza del virus e i contagi che sono tornati a salire la situazione è tornata a cambiare e alcune regioni sono finite in zona rossa e in zona arancione, andando ad allinearsi agli altri Stati che si stanno trovando a fare i conti con la quarta ondata.
L’ordinanza del sindaco di Palermo
Si palpa quindi con mano questo pericolo contagio. A peggiorare il quadro la notizia filtrata di ben 180 persone provenienti dalla Grecia che ieri sono sbarcate all’aeroporto di Palermo ma sono uscite fuori dallo scalo senza essersi sottoposti ad alcun tampone. Questo è accaduto perché il volo è arrivato con estremo ritardo, intorno alle e di notte. Ma alle 2,30 del mattino il centro tamponi dell’aeroporto era chiuso con grande sorpresa dei passeggeri, italiani e stranieri, che si sono trovati in condizione di non poter rispettare l’obbligo. Almeno non immediatamente in aeroporto. E forse non è un caso che il sindaco di Palermo abbia emanato un’ordinanza con cui fa espresso divieto di transito anche a piedi nelle aree della movida di Palermo, ma non nell’area pedonale di Mondello, con divieto di vendere bibite da asporto in vetro o in qualsiasi altro materiale che possa divenire atto ad offendere. Il tutto nei sabati e delle domeniche di tutta l’estate fino a fine settembre con l’obiettivo anche di prevenire assembramenti.
Hub vaccinale a Palermo aperto dopo le 20
Intanto a fronte di un’altra emergenza, quella dell’afa e delle altissime temperature, il commissario straordinario Covid19 Renato Costa, in applicazione dell’allerta ondate di calore emanato dalla Protezione civile per tutte le strutture pubbliche, ha disposto da ieri la chiusura del centro vaccinale della Fiera del Mediterraneo. Le inoculazioni riprenderanno solo dopo le 20 di oggi.
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