“Dopo teatri e cinema, da oggi anche musei, mostre e parchi archeologici sono chiusi in tutta Italia a seguito dell’ultimo Dpcm del governo Conte. Eppure, già dal 2015, con il cosiddetto ‘Decreto Colosseo’, poi convertito in legge, i musei, i monumenti e i luoghi della cultura in generale sono considerati servizi pubblici essenziali e perciò equiparati a settori come la scuola, la sanità e i trasporti. Evidentemente, dunque, per Conte e il suo governo, i beni culturali non sarebbero poi così essenziali, ma frequentare i luoghi della cultura sarebbe addirittura fonte di contagio, nonostante i numeri dicano esattamente il contrario. Che la cultura sia contagiosa? Sì, c’è il rischio che la gente pensi con la propria testa“.
A sottolinearlo è l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà (Lega), commentando il primo giorno di chiusura di musei, mostre e parchi archeologici, disposto dall’ultimo Dpcm anti-Covid.
Un grave colpo anche sul fronte turistico. Nel mentre per prepararsi a risalire la china, le maggiori associazioni di settore – Assoturismo Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Federturismo Confindustria – hanno deciso di unirsi e aprire un dialogo con il governo regionale per ristabilire regole certe che sostengano le imprese sane contro la concorrenza sleale degli abusivi.
Un’esigenza sottolineata qualche giorno fa al Dirigente Responsabile del Servizio 7 dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, Giuseppe Librizzi, nel corso di in una riunione congiunta ed ora messa nera su bianco in una lettera inviata all’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina.
“È opinione ampiamente condivisa che l’abusivismo nel turismo sottrae importanti entrate all’erario – scrivono i responsabili delle tre sigle Vittorio Messina (Confesercenti Sicilia), Giuseppe Ciminnisi (Confcommercio Sicilia) e Toti Piscopo (Federturismo) – svilisce e impoverisce i professionisti abilitati e in possesso di regolare licenza o autorizzazione per l’esercizio delle loro attività, priva il cliente di ogni garanzia a prestazione del servizio acquistato e danneggia gravemente la reputazione della destinazione turistica. Si segnalano, inoltre, fenomeni di abusivismo anche all’interno della stessa filiera turistica, laddove soggetti abilitati o autorizzati a offrire specifici servizi oltrepassano tale ambito, offrendo servizi per i quali non possiedono invece nessuna qualificazione a norma di legge”.
Punto centrale dell’alleanza, la sottoscrizione di un Codice etico del Turismo, una vera e propria carta di regolamentazione in grado di accompagnare nella ripresa le imprese e aumentare la qualità dei servizi turistici sull’Isola. Per questo le associazioni chiedono all’Assessore Messina, l’emanazione di una circolare chiarificatrice del dettato normativo del D.lgs. n. 62/2018 (che ha recepito nel nostro Ordinamento la Direttiva (UE) 2015/2302 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015), relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati e di offrire interpretazioni chiare rispetto agli ambiti di competenza e azione per la fornitura di “Pacchetto turistico”, “Servizio Turistico Integrativo” e “Pacchetti Turistici e Servizi Turistici Collegati”.
Per rendere fattivo il rispetto del Codice etico e contrastare l’abusivismo, le tre sigle chiedono anche all’Assessorato di farsi promotore insieme a Confcommercio, Confesercenti e Federturismo di un protocollo d’intesa con i comandi generali della Guardia di Finanza, Polizia in tutte le sue declinazioni, l’Arma dei Carabinieri “al fine di porre in essere una efficace azione di contrasto in tutti gli ambiti della filiera turistica siciliana”.
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