“Nessuno lo vuole dire, perché l’ipocrisia è imperante, ma tutti, davvero tutti, vogliono gli inceneritori in Sicilia“. Lo dice Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.

Prosegue Zanna: “La Regione che non programma e in tre anni non ha autorizzato un solo impianto per la gestione virtuosa dei rifiuti; le tre grandi città che non fanno la raccolta differenziata; i cittadini condizionati dalla “sindrome Nimby” (non a casa mia); i sindaci, i deputati regionali, i partiti e i movimenti, che magari presentano perfino disegni di legge sull’economia circolare, pronti a cavalcare e fomentare le proteste dei territori contro qualsiasi impianto per i rifiuti; e chi ne ha più ne metta”.

Zanna non usa mezzi termini: “Diciamola una volta per tutte, tutto questo ci porta dritti dritti ad una semplice soluzione: tra 5/6 anni avremo in Sicilia due “magnifici” inceneritori, la legge lo prevede, il famigerato piano regionale pure, e noi non vogliamo più le discariche. E così dopo 25/30 anni di emergenza la Sicilia adotterà quella soluzione che oramai per tutti è il passato, superata, obsoleta, inutile, improduttiva e dispendiosa, visto che bruciare i rifiuti costa più che portarli in discarica, alla faccia delle TARI più alte d’Italia che paghiamo noi siciliani”.

Conclude il presidente di Legambiente: “Inoltre, tutto il calore che produrremo lo useremo per riscaldarci, infischiandocene dei cambiamenti climatici, tanto non esistono!”.

Intanto nasce una commissione d’inchiesta e di verifica della regolarità delle autorizzazioni degli impianti di rifiuti in Sicilia. È quanto prevede un decreto predisposto nelle scorse settimane e adesso alla firma dell’assessore regionale all’Energia, Alberto Pierobon. Il provvedimento consentirà inoltre di scongiurare il ripetersi di situazioni di disagio legate alla chiusura di impianti, come avvenuto in questi giorni.
L’Autorità ambientale, infatti, esaminando la richiesta di ampliamento di una ditta di Alcamo, ha rilevato la mancanza di documentazione in un’autorizzazione che era stata rilasciata nel 2017. La commissione ispettiva, formata da dipendenti dell’amministrazione regionale, sarà a costo zero e passerà ai raggi X tutte i provvedimenti autorizzativi inerenti le discariche e gli impianti intermedi per evitare che in futuro possano ripetersi simili situazioni creando gravi disagi al settore.
“Anche oggi abbiamo proseguito il lavoro per superare le criticità che si sono presentate – dice l’assessore Pierobon – stiamo proseguendo il percorso quotidiano per l’apertura dei nuovi impianti pubblici che sono in cantiere e che eviteranno il ripetersi di queste crisi. Vero è che i tempi di realizzazione sono sempre lunghi, ma il percorso tracciato nel Piano rifiuti, ormai giunto al traguardo, è molto chiaro. Più differenziata, priorità al pubblico, gestioni efficienti e non si escludono altre soluzioni. L’Isola è al primo posto in Italia per incremento della carta raccolta e seconda per la plastica, e in due anni sono state recuperate e non destinate allo smaltimento oltre 280 mila tonnellate di rifiuti. I cittadini hanno dimostrato di essere virtuosi nella raccolta e meritano politiche ambientali efficienti”.

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