“Non esisteva un sistema Saguto”. L’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, condannata a 8 anni e sei mesi, nega di avere gestito l’amministrazione dei beni confiscati in modo da favorire il suo “cerchio magico”.
In un’intervista al Tgr Sicilia, Silvana Saguto riassume così la sua linea di difesa: “Non ho mai approfittato per me del potere che avevo e soprattutto delle utilità che avrei potuto cogliere in termini di carriera e in termini economici. Il ‘sistema’ che veniva proposto dall’accusa è stato smontato dall’assoluzione dall’associazione a delinquere. Non c’era quindi un ‘sistema’. Ma poi leggeremo le motivazioni della sentenza”. Nell’intervista viene richiamato un momento processuale nel quale l’ex giudice, durante il suo esame, ha mostrato in aula un’agenda blu. “Qui non c’è la prova che tutti sono colpevoli ma che tutti sono innocenti”, disse.
Ora precisa: “Non è un’agenda: è un porta biglietti da visita. Noi avevamo bisogno di trovarli gli amministratori. Magari qualche collega mi diceva: guarda, con questo mi sono trovato bene. Non solo non si commetteva un illecito ma mi aiutava. Perché tuttora la libertà di scelta è rimessa alla discrezionalità del tribunale in relazione a ciò che il collegio ritiene”. Silvana Saguto sostiene anche il carattere collegiale delle decisioni adottate dalla sua sezione. “Le misure di prevenzione varate dal tribunale praticamente nella totalità – dice – sono state confermate in Cassazione. La gestione della sezione non è stata incriminata tant’è che, benché sia stata collegiale, non sono imputati gli altri colleghi”. Perché allora è diventata un simbolo negativo della lotta alla mafia? “Sono stata dipinta – risponde – in un modo che faceva comodo così”.
Condannato anche l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, amministratore giudiziario: per lui 7 anni e 6 mesi di carcere. Assolti Vittorio Saguto, padre dell’ex magistrato, Aulo Gigante e Lorenzo Chiaramonte, ex giudice della sezione Misure di prevenzione
Questi gli altri condannati: il docente della Kore di Enna, Carmelo Provenzano, 6 anni e 10 mesi; l’ingegner Lorenzo Caramma, marito di Saguto, sei anni e due mesi; Roberto Nicola Santangelo, amministratore giudiziario, sei anni e due mesi; l’avvocato ed ex amministratore giudiziario Walter Virga, un anno e 10 mesi; Emanuele Caramma, figlio di Saguto, sei mesi; Roberto Di Maria, preside della facoltà di Giurisprudenza di Enna, due anni e otto mesi; Maria Ingrao, moglie di Provenzano, quattro anni e due mesi; Calogera Manta, cognata di Provenzano, quattro anni e due mesi; il colonnello della Dia Rosolino Nasca, quattro anni; L’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, tre anni.
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