Primarie sì, primarie no. In vista delle elezioni della prossima primavera a Palermo non si fa altro che parlare del metodo per la scelta del sindaco nell’alveo del centrosinistra, in buona sostanza il successore dell’attuale primo cittadino Leoluca Orlando. A rompere questo momento di stallo politico è l’assessore comunale Giusto Catania che traccia la linea necessaria per poter riannodare ogni tipo do discussione. Secondo l’esponente della giunta Orlando al momento si parla solo di nomi e non è questa la strada maestra per riuscire a costruire un programma vincente.

Intanto capire chi siamo

“Primarie sì o no? Non credo sia il modo corretto di affrontare una discussione politica – precisa Catania -. Prioritariamente dobbiamo capire chi siamo, quale sarebbe la coalizione che affronta le elezioni. Io penso che la coalizione sia quella che ha occupato palazzo delle aquile in occasione del piano triennale delle opere pubbliche composta da Pd, Movimento 5 Stelle, dalla sinistra e dalle liste civiche. Credo che questa sia la coalizione che ha tutto il diritto di avanzare una proposta unitaria”.

I grandi temi da affrontare

Per l’assessore alla Mobilità la vera questione è capire anzitutto i tempi da affrontare e su cui confrontarsi. A suo dire in questo momento sono tre: “Anzitutto nei prossimi mesi si aprirà un’offensiva fortissima contro i servizi pubblici locali – dice Catania -, il ‘decreto concorrenza’ del governo Draghi va verso questa direzione. Io credo che ci si debba opporre in tutti i modi al processo di privatizzazione dei servizi pubblici locali. Resto convinto che il pubblico sia garanzia di efficienza, il servizio privato rischia di essere garanzia di affari per qualcuno o qualcuna. Seconda grande questione è quella che nei prossimi anni avremo un miliardo di investimenti sul sistema della mobilità pubblica a Palermo. Tram, chiusura dell’anello ferroviario, parcheggi… Su questo credo che bisogna andare avanti e non bisogna fermarsi davanti a un’esigenza che è collettiva, europea, rappresentata dalla transizione ecologica. Terza grande questione è quella che Palermo sta vivendo una crisi di bilancio evidente, e le crisi di bilancio non possono compromettere la stabilità sociale e le tutele sociali. Palermo in questi anni ha dato assistenza a migliaia di persone e per questo bisogna tutelare il carattere sociale del bilancio”.

La stilettata al consiglio comunale: “E’ inaffidabile”

Catania ha poi aperto la questione dei consiglieri che hanno cambiato casacca nel corso della legislatura. Un danno secondo lui per il sistema politico-amministrativo e per la città: “Credo sia importante anche tracciare il merito delle scelte strategiche che si ha intenzione di fare e il merito delle candidature – sottolinea l’assessore -. Non è un caso che in questi anni solo il gruppo della sinistra ha mantenuto la sua coerenza. Tra i tanti danni che in questo momento ci sono vi è un consiglio comunale inaffidabile non in grado di portare avanti le scelte che dobbiamo fare. Bisogna selezionare bene non solo il sindaco ma anche la squadra di governo e la composizione del consiglio comunale. Questa è una cosa importante su cui aprire una discussione. Non vorremmo votare qualcuno e magari ritrovarci candidati espressione della sinistra che poi diventano espressione della Lega o di Fratelli d’Italia”.