I molti incendi verificatisi negli ultimi giorni nel Palermitano ma non solo entrano nel dibattito politico.

Molti nodi sul fronte incendi vanno sciolti, non è possibile subire questi attentati alla sicurezza della gente e all’ambiente, e sempre nelle stesse circostanze. Che fine ha fatto il catasto incendi, relativo alle aree percorse dal fuoco, previsto, con tanto di legge, per contrastare le speculazioni? Perché le strutture di prevenzione e repressione degli incendi in Sicilia non si sono rivelate ancora una volta efficaci a contrastare questa calamità? Perché non si provvede a colmare i vuoti in organico? Perché non si usa la sorveglianza con i nuovi mezzi, i cosiddetti droni o l’acquisizione delle foto ad alta risoluzione da satelliti?”

Sono questi alcuni degli interrogativi cui la deputata regionale del M5S Valentina Palmeri cercherà di avere risposta dal governo, mediante un’interrogazione che nei prossimi giorni presenterà all’Ars.

“Voglio avere – dice la deputata – precise risposte in particolare sul servizio antincendio boschivo e sulla realizzazione, da parte dei Comuni, dei catasti delle aree percorse dal fuoco, anche sulla base del fatto che la Protezione civile, con riferimento alla giornata odierna, ha diramato un’allerta rossa per molte zone dell’isola, come le Province di Palermo, Agrigento, Messina e Trapani, dove, secondo le previsioni anche meteo, ci potrebbe essere una forte possibilità di vedere roghi gravi come quelli di questi ultimi giorni”.

Sino a ieri, ad esempio, sono stati tre i canadair impegnati per spegnere le fiamme che per 24 ore hanno distrutto la vegetazione di Monte Cuccio. Sono arrivate anche numerose squadre dei vigili del fuoco che ininterrottamente hanno lavorato per contenere il fuoco e proteggere le abitazioni nelle zone di Baida e Bellolampo, ma anche a San Martino delle Scale.

Grande la preoccupazione da parte dei residenti delle frazioni lambite dalle fiamme ma per fortuna non è stato necessario allontanarli dalle loro case.

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