La salma del piccolo Bryan Puccio, il bimbo di 4 anni annegato tragicamente nel mare di Termini Imerese il 2 giugno, sta per tornare a casa. L’autopsia è stata eseguita sabato all’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo con i periti che hanno chiesto 90 giorni di tempo per le conclusioni.

Il dolore di Brancaccio

A Brancaccio, rione palermitano dove abita la famiglia del piccolo Bryan, c’è molto dolore. Nelle prossime ore sarà deciso quando saranno i funerali. Potrebbero celebrarsi già domani o mercoledì.

Le parole di Papà Giovanni

“Amore di papà, mi hai lasciato – ha detto papà Giovanni –. Ti giuro amore mio, non ho parole per dirti che ora che mi hai lasciato per sempre io non ti dimenticherò mai”.

I genitori iscritti nel registro degli indagati

I genitori nelle scorse ore sono stati iscritti nel registro degli indagati. Un’azione servita per consentire al papà ed alla mamma del piccolino di fare partecipare alle operazioni peritali il loro legale, l’avvocato Giulio Bonanno, e un perito di parte.

Le indagini della Procura di Termini Imerese servono a scoprire le cause del decesso del bimbo. Il procedimento dovrà accertare se Bryan sia annegato dopo avere perso i sensi a causa di un malore, valutare chi stesse vigilando su di lui mentre giocava in acqua e verificare i passaggi dei soccorsi.

Il profondo dolore e l’indagine seguono percorsi paralleli. L’autopsia si è svolta sabato mattina al Policlinico. La salma del bimbo sarà restituita nelle prossime ore ai familiari.

La tragedia

L’immane tragedia si è consumata nel giorno della festa della Repubblica a Termini Imerese nel Palermitano. Bryan Puccio, 4 anni, era andato al mare con la famiglia ma dalla spiaggia della zona industriale di Termini Imerese non tornerà più.

La ricostruzione

Bryan sembra stesse giocando in acqua insieme ad altri bambini. D’un tratto qualcuno ha iniziato ad urlare. Il bimbo in acqua era a faccia in giù e non respirava. Un giovane si è tuffato e lo ha recuperato tirandolo in spiaggia. Non era distanza, forse due o tre metri. Qualcuno in spiaggia ha cercato di rianimarlo, ma senza successo. I genitori, insieme ad alcuni parenti, hanno subito preso il bambino e lo hanno portato al pronto soccorso mentre qualcuno dei presenti chiamava il numero d’emergenza. Erano le 14 quando la disgrazia si consumava. Alle 15 i medici del pronto soccorso hanno comunicato ai genitori che i loro tentativi di rianimare il piccolo Bryan erano stati vani.

Il dolore al Pronto Soccorso

Tanto dolore e disperazione al pronto soccorso dell’ospedale Cimino di Termini Imerese da Brancaccio, quartiere di residenza della famiglia Puccio, a Termini Imerese, luogo della tragedia, dolore e sconforto per la “piccola anima innocente”. Un dramma senza una apparente spiegazione.