Il coordinatore regionale del comitato pro Zone Franche Montane in Sicilia, Vincenzo Lapunzina, ha inviato al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè, una proposta di possibili interventi per facilitare l’attività imprenditoriale in Sicilia dopo il Covid-19.
Nella proposta inerente alle responsabilità giudiziarie degli imprenditori, conseguenti alla ripresa della attività connesse al rischio di una possibile pandemia, si fa riferimento in generale alle controversie legali, richieste da un dipendente o da un cliente che ritiene di avere contratto il Covid-19, o nell’espletamento di quella attività lavorativa o nella qualità di cliente di quell’imprenditore. E si propone l’acquisizione di uno scudo assicurativo per la sua attività.
Tenendo presente che sotto il profilo assicurativo la Regione Siciliana potrebbe stipulare un accordo assicurativo con le compagnie che intendono aderire, tutti gli imprenditori che vi aderiranno avranno assicurato, con il premio finanziato dalla Regione Siciliana, il possibile rischio da contagio epidemico contratto nel luogo di lavoro (per i dipendenti) o di accesso e permanenza (per i clienti).
Per quanto riguarda invece il rischio di possibili fenomeni di infiltrazione di organizzazioni criminali, si chiama in causa l’Assessorato alle Attività Produttive che dovrebbe dotarsi di una struttura organizzativa, gestionale e di controllo.
“È intuitivo che le proposte genererebbero un sicuro valore aggiunto per l’economia siciliana e costituirebbero altresì un sicuro motivo di attrazione territoriale per l’intero comparto imprenditoriale isolano” lo ha dichiarato il Coordinatore ZFM Vincenzo Lapunzina
“L’imprenditore acquisirebbe la tranquillità operativa se potesse ottenere uno scudo assicurativo e penale per la sua attività.
Sotto il profilo assicurativo la Regione Siciliana, in forza della sua competenza esclusiva nei settori economici ai quali ci si intende riferire (commercio, artigianato, industria, agricoltura, indicati all’articolo 14 dello Statuto della Regione Siciliana) e della sua competenza legislativa concorrente nel campo assicurativo, potrebbe stipulare un accordo assicurativo con le compagnie che intendono aderire – prosegue -. Tutti gli imprenditori che vi aderiranno avranno assicurato, con il premio finanziato dalla Regione Siciliana, il possibile rischio da contagio epidemico
contratto nel luogo di lavoro (per i dipendenti) o di accesso e permanenza (per i clienti). L’emergenza epidemiologica impone contemporaneamente che tutte le attività imprenditoriali adottino un modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.lgs 231/2001. Si tratta di una attuazione inedita di questo Decreto che dovrebbe essere applicato, ovviamente con le dovute differenziazioni, a tutte le realtà imprenditoriali per fronteggiare i due rischi che si sono venuti a delineare in questi momenti: il rischio di natura sanitaria
e il rischio di possibili fenomeni di infiltrazione di organizzazioni criminali. Anche in questo caso dovrebbe intervenire la Regione Siciliana in forza della possibilità di legiferare ai sensi dell’art. 17 dello Statuto sulle materie che rivestono interesse regionale. L’assessorato alle Attività Produttive dovrebbe finanziare un intervento che consenta a tutte quelle attività imprenditoriali – che ne sono sprovviste – di dotarsi della struttura organizzativa, gestionale e di controllo ai sensi del Dlgs. 231/2001. A carico del bilancio regionale dovrebbe essere anche l’onere annuale dell’organismo di vigilanza (OdV). È intuitivo che le proposte genererebbero un sicuro valore aggiunto per l’economia siciliana e costituirebbero altresì un sicuro motivo di attrazione territoriale per l’intero comparto imprenditoriale isolano”.
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