Per la Finanzia 2022 siciliana deve essere il giorno della svolta. Come ormai tradizione arriva il maxi emendamento che cambia tutto, rimette a posto quel che si può e punta a tagliare tempi ed emendamenti e giungere ad approvazione ma nel giro di qualche ora salta subito l’accordo e ,l’aula slitta al pomeriggio
La scelta dopo tensioni e accantonamenti
Per chiudere il ddl stabilità all’Ars la maggioranza continua a lavorare a un maxi-emendamento. Si sta cercando di fare quadrare i conti rispetto al ‘tesoretto’ tenuto, come sempre, alla fine per soddisfare le esigenze dei parlamentari. Una questione di equilibrio della manovra. Una scelta fatta dopo aver dato sfogo a tensioni e dopo che il governo è andato sotto per diverse volte
Aula convocata per la mattina ma…
“E’ già stato fatto un buon lavoro, gli uffici stanno verificando gli emendamenti, ci sono le tabelle da fare: manca ancora DiventeràBellissima. Non è necessario quindi fare notte, così io (juventino) e l’onorevole Cracolici (interista) siamo felici. Ci vediamo domani”, ha detto ieri sera il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè prima di aggiornare la seduta. Il riferimento era alla finale di Coppa Italia poi risultata amara per lo juventino Miccichè e dolce per l’interista Cracolici. La convocazione era per le 11 ma neanche il tempo di iniziare che arriva il rinvio al pomeriggio.
Ancora nessun accordo
Non c’è ancora l’accordo su come chiudere il ddl stabilità. Nei corridoi di Palazzo dei Normanni si parla di un maxi-emendamento del governo concordato con pezzi della maggioranza ma anche di altri emendamenti pronti ad arrivare in aula firmati dalle opposizioni e da altri esponenti di centrodestra. Una situazione di stallo, tant’è che il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ha comunicato un ulteriore rinvio alle 15.30 della seduta parlamentare.
La riunione riservata alla ricerca di soluzioni
Intanto impazza la polemica sull’incontro di Miccichè con tutti i gruppi parlamentari tranne quello del presidente della regione, Diventerà bellissima
“Nessuna riunione segreta, come leggo sulla stampa. Ieri negli uffici della Presidenza, come concordato nella precedente riunione dei capigruppo alla presenza del Governo, ho incontrato uno per volta tutti i gruppi dell’Assemblea tranne Diventerà Bellissima, che dovrei vedere stamattina, come d’accordo con il capogruppo Aricò” precisa in una nota, il presidente Miccichè.
“In ogni singolo incontro abbiamo analizzato tutti gli emendamenti presentati (oltre mille) – spiega -. Capisco che non tutti siano andati via felici, avendo precedentemente deciso di limitare al massimo il numero degli emendamenti da sottoporre all’Aula. Mi dispiace in particolar modo per quei gruppi le cui proposte erano oggettivamente difficili da accettare per motivi regolamentari, ma il metodo che ci siamo imposti è stato lo stesso per tutti, dal M5S ad Attiva Sicilia, dal PD al gruppo misto”.
“Comunico inoltre che stamattina ho già fissato un incontro con il presidente della commissione Bilancio, Riccardo Savona, proprio per armonizzare il lavoro che si è fatto in questi giorni. Come sapete – sottolinea Miccichè – tutto ciò si è reso necessario avendo dovuto escludere i lavori nelle commissioni e considerato il brevissimo tempo a disposizione, da quando la Finanziaria è arrivata all’Ars”.
“A mia memoria – conclude il presidente dell’Ars – mai una Finanziaria era stata esaminata in meno di una settimana, avendo iniziato i lavori venerdì scorso e credendo di riuscire a finire oggi. Ma per qualcuno tutto questo è motivo di polemica. Tranquilli, come ripeto da alcuni giorni: ‘E’ sempre colpa di Miccichè’”.
Il sostegno al reddito dei precari per il 2022
Ieri era stata approvata all’Ars la norma per il sostegno al reddito dei precari per il 2022: 16,15 milioni per gli Asu (54.1 milioni per il 2023), 38 milioni per gli ex Lsu, 31 milioni per gli ex Pip (10 milioni per il 2023). Una norma che ha fatto esplodere le tensioni. per le opposizioni si tratta di coperture incerte e soldi insufficiente
Precari in piazza parlamento “La politica ci prende in giro”
Contro la manovra in piazza, durante i lavori, ci saranno per tutta la giornata i precari Asu della Regione siciliana che parlano di “ennesima farsa consumata attraverso un ’emendamento farlocco’ che è il copia e incolla dio quanto già impugnato lo scorso anno. Un emendamento poi ritirato e mai sostituito
Risorse scomparse
I precari parlano di risorse scomparse “dei 54 milioni previsti per gli Asu dall’articolo 36 per l’anno 2022, misteriosamente ne restano solo 38”. Risorse che, in attesa di stabilizzazione, potevano almeno servire peer una integrazione salariale a chi percepisce 600 euro al mese. Per questo i precari saranno in piazza durante i lavori
I provvedimenti approvati: le SuperZes
Frattanto sono state approvate anche le agevolazioni aggiuntive per le Zone Economiche Speciali siciliane. Si tratta di misure che hanno l’obiettivo d’introdurre un regime fiscale ancora più di vantaggio per chi decide d’investire all’interno di queste aree economiche, che godono già di regimi fiscali agevolati.
Cosa prevede la norma approvata
In particolare, nel corso della maratona per la Finanziaria, l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato oggi l’articolo 7 della Legge di stabilità regionale 2022-2024, “Agevolazioni in favore delle imprese localizzate nelle zone economiche speciali della Sicilia“, le cosiddette SuperZes. La norma introduce un regime fiscale ulteriormente agevolato a favore degli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES) che vengono parametrati ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivanti dall’attività svolta dall’impresa.
La misura rafforza gli investimenti
“Il Governo Musumeci, nel solco dell’impegno profuso a supporto delle Imprese che investono in Sicilia, ha proposto una misura che rafforza l’attrazione degli investimenti in Sicilia, grazie a fiscalità di sviluppo e a contributi alle assunzioni. Le ZES siciliane diventano così le più vantaggiose d’Italia.”. Questo il commento a margine della votazione all’Ars del vicepresidente e assessore all’Economia, Gaetano Armao.
A chi è rivolta la misura
Come aveva anticipato lo stesso Armao, la misura, già anticipata nel Documento di economia e finanza regionale (DEFR) approvato dell’ARS, è rivolta alle imprese manifatturiere, della logistica e dei servizi con sede principale o unità locale all’interno della ZES siciliane ed ammesse a godere dei benefici previsti dall’ordinamento. L’incentivo, quale misura di fiscalità di sviluppo aggiuntiva a quella prevista dalla disciplina statale delle ZES, prevede un contributo in compensazione parametrato ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivanti dall’attività svolta dall’impresa nell’anno nel quale l’istanza è presentata ed in quello immediatamente successivo.
I provvedimenti approvati: la deroga al Durc
Tra i provvedimenti votati dai parlamentari siciliani, prima di questo c’è stata la deroga al Durc anche per attività che non hanno il documento in regola e che hanno presentato la richiesta di contributi in seguito all’emergenza sanitaria. In sostanza, le imprese che non hanno il Durc in regola potranno continuare a beneficiare dei contributi anti Covid anche nel 2022, la norma è estesa anche alle attività balneari: lo prevede un emendamento del capogruppo di Diventerà Bellissima, Aricò. L’Ars ha approvato il punto col voto contrario del M5s e con l’astensione del Pd. Le opposizioni hanno contestato la norma, sostenendo che rischia di essere impugnata dallo Stato.
Finanziaria da approvare entro oggi o tutti senza stipendio
E oggi deve essere il giorno dell’approvazione finale “La legge di Stabilità, o Finanziaria che dir si voglia, va approvata entro oggi, perché, diversamente, centinaia di migliaia di siciliani resterebbero senza stipendio e non perché c’è la partita del Palermo, come qualcuno afferma” dice ancora il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.
“A Finanziaria terminata sarò, comunque, felice con gli altri deputati palermitani di non far mancare il nostro piccolo supporto alla squadra della nostra città, che merita la promozione sperata da tutti noi”, conclude il presidente Miccichè.
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