Ben 1 miliardo di euro di fondi extra-bilancio ancora non spesi e non programmati dalla legge di stabilità in discussione. Lo dice il sindaco di Messina Cateno De Luca che annuncia proteste straordinarie per evitare “l’ennesimo scippo ai siciliani”.  Il pomo della discordia riguarda 404,5 milioni di euro stornati alla Giunta Musumeci, che nell’attuale discussione della legge finanziaria, chiede al Parlamento di utilizzarli per fronteggiare l’emergenza da Covid-19, nonostante ci sia oltre 1 miliardo di euro di fondi extra bilancio ancora non spesi e non programmati dalla legge di stabilità in discussione.

Secondo De Luca non è giusto pensare che questi soldi siano l’unica ancora di salvezza per tamponare l’emergenza da Covid-19. Ed ecco che spuntano i 404,5 milioni di euro di fondi extra bilancio sbloccati dalla Corte dei Conti.

Quei fondi sarebbero stati prelevati da De Luca, come sostiene in una nota, formalizzando in Commissione bilancio una serie di emendamenti con l’accordo di altri deputati, del presidente Savona e del presidente Micciché, in un grande articolo – omnibus – il 99, entrato a far parte della finanziaria di quell’anno (era il 2018), definito sotto il nome di ‘Interventi nell’ambito della programmazione regionale unitaria’. “Con tale articolo 99 – sostiene il sindaco – che ripeto valeva 404,5 milioni, erano previsti a una serie di interventi specifici valevoli su tutto il tessuto siciliano, anche quello messinese”. Le somme sarebbero state così articolate: 258 milioni per il Poc; 144,5 milioni Fsc; 1 milione Po Fesr; 1 milione Po Feap.

De Luca sostiene che il Governo a trazione cinquestelle a luglio del 2018 ha impugnato l’articolo 99, su input dei grillini siciliani. Ora, a distanza di 2 anni la Corte avrebbe detto che “in tale articolo non c’era nulla da impugnare, non è stato ravvisato nulla che meritasse l’ostruzionismo da parte sia di deputati regionali che del governo nazionale. A causa di una schifosa azione portata avanti dal delirio dei cinquestelle siciliani, il primo Governo Conte, ha leso si il principio di leale cooperazione istituzionale”, continua De Luca.

Quello che lamenta De Luca è che adesso la Giunta, approvando la legge di stabilità avrebbe chiesto al Parlamento il mandato a riprogrammare tutto. “Significa – spiega Cateno De Luca – che norme come l’art. 99 da me redatto per la finanziaria del 2018, che è stato impugnato da Conte ma giudicato ineccepibile dalla Consulta, possono essere azzerate. Quindi la Giunta, nonostante la sentenza della Corte che giudica vitali tali somme per la Sicilia, con un colpo di spugna li cancella?”.

Il primo cittadino di Messina ha fatto sapere dunque che da oggi si trasferirà a Palermo sino a quando la Legge di stabilità non sarà approvata quantomeno in Commissione Bilancio all’Ars e “questi 404,5 milioni siano legittimamente restituiti ai siciliani” e invoca l’aiuto dei Cinquestelle: “Questa è l’occasione per dimostrare al territorio che dinanzi a tali nefandezze non c’è colore politico. Vi invito a dare una mano affinché si difenda tale norma non solo per Messina ma anche e soprattutto per l’intero territorio regionale. Se metto piede a Palazzo d’Orleans, mi basterebbero pochi minuti per trovare un cassetto dove sono riposti almeno altri 800 milioni non spesi”.