Proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale della Società Servizi Ausiliari Sicilia.

“Nella nota inviata al Presidente della S.A.S. da quasi tutte le organizzazioni sindacali –  dicono i sindacalisti Alfredo Piede della CISL FP, Mimma Calabrò della Fisascat CISL, Franco Campagna della CGIL FP e Michele D’Amico del Cobas Codir – si evincono le motivazioni che hanno portato a tale scelta, dichiarando sin da ora che laddove non dovesse pervenire una urgente convocazione gli stessi si vedranno costretti a proclamare lo sciopero generale di tutti i lavoratori della S.A.S”.

Le stesse organizzazioni sindacali hanno “stigmatizzato il comportamento del vertice societario, assente ancora una volta alla riunione sindacale convocata dallo stesso Presidente Giuseppe Di Stefano; fattispecie quest’ultima, continuano i sindacalisti, che oltre a sfiorare il comportamento antisindacale, rischia di compromettere il pagamento del salario accessorio dovuto al personale per l’anno 2018 e impedisce di trattare tematiche che risultano essere necessarie per vita stessa della Società, per gli importanti servizi resi alla collettività e non per ultimo la tenuta occupazionale degli oltre duemila lavoratori e del futuro delle loro famiglie”.

CGIL FP, CISL FP, COBAS CODIR e FISASCAT CISL, hanno “più volte chiesto formalmente un tavolo negoziale, al fine di trattare il nuovo assetto organizzativo societario che deve trovare necessariamente riscontro nella redazione del nuovo Piano Industriale, nonchè le criticità connesse alle attività del personale catalogatore, fino ad arrivare – continuano i sindacalisti – all’annosa questione legata alla trasformazione del rapporto di lavoro del personale part-time storico in full-time, ovvero al completamento dell’attuale orario di lavoro settimanale a full-time (36 ore), così come previsto dalla stessa Società nel Piano industriale 2017-2019 e dall’art. 29 della Finanziaria dello 08 maggio 2018, solo per citarne alcune.

Tali atteggiamenti inaccettabili, concludono i sindacalisti, oltre ad essere lesivi dei diritti dei lavoratori, nonché limitativi delle prerogative sindacali, rischia di innescare ulteriori contenziosi con la stessa Società che incomprensibilmente, come è noto per altre vicende, si ostina a non volere definire le questioni al tavolo negoziale”.

I sindacati Siad e Cisal ritenendo improcrastinabile soddisfare le attese del personale che attende ancora il pagamento delle spettanze relative all’anno 2018, hanno indetto lo stato di agitazione del personale e chiesto al Prefetto l’avvio delle procedure di raffreddamento e conciliazione.

“Nelle more – dicono Angelo Lo Curto del Siad e Giuseppe Badagliacca della Cisal – abbiamo chiesto alla Società di fornire i livelli di risultato ottenuti attraverso il documento di programmazione delle attività dell’anno 2018 con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili all’Assessore all’Economia e al Ragioniere Generale della Regione, di conoscere i monitoraggi periodici effettuati per l’anno 2018 sulla Società, il parere tecnico presentato all’On. Assessore, nonché l’indirizzo politico vincolante inviato all’amministratore della SAS.

Inoltre, abbiamo chiesto anche come mai non sono state ancora attuate le previsioni dell’art. 29 della L.R 8 maggio 2018, n. 8 recante “Legge di stabilità regionale” che prevede l’integrazione oraria al personale in part time e, alla luce delle economie di bilancio realizzate,perché non si provvede a regolarizzare il rapporto di lavoro delle unità di tale personale, consentendo il servizio per 36 ore settimanali”.

Siad e Cisal hanno avvisato i vertici della SAS che, nel rispetto delle prescrizioni previste dalla vigente legislazione, procederanno in assenza del riavvio delle corrette relazioni sindacali all’indizione dello sciopero generale di tutto il personale.

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