Un giovane marocchino residente a Palermo da anni è intervenuto in soccorso di due ragazze importunate pesantemente da due coetanei palermitani. Per tutta risposta è stato picchiato e spedito in ospedale.
La vicenda è avvenuta due notti fa in corso Vittorio Emanuele. Erano le 3 di notte quando le due ragazze stavano passeggiando per tornare a casa. Due giovani le hanno avvicinate e importunate con insistenza.
A questo punto è intervenuto il coetaneo marocchino che ha cercato in tutti i modi di proteggere le due ragazze e fare allontanare i due molestatori. Una difesa non gradita dai palermitani che lo hanno picchiato con violenza.
Il giovane è finito a terra ed è stato poi soccorso dai sanitari del 118 e trasportato al pronto soccorso del Policlinico. Le sue condizioni non sono gravi. “Ha compiuto un gesto encomiabile”, racconta chi è intervenuto in soccorso.
I due aggressori sono adesso ricercati dagli agenti di polizia che stanno visionando le immagini del sistema di sorveglianza e sentendo le due ragazze e altri testimoni per risalire agli autori del pestaggio.
Pestaggio in centro a febbraio Palermo
Rissa e violento pestaggio con vittima ricoverata e prognosi di 12 giorni in pieno centro città a Palermo, in via Roma, interrotta dai carabinieri che hanno sorpreso tre giovani a picchiare un ragazzo già a terra.
Tre arresti dei Carabinieri
I carabinieri della stazione Oreto hanno arrestato tre giovani di 22, 25 e 30 anni accusati di un violentissimo pestaggio ai danni di un altro ragazzo in via Roma a Palermo.
Carabinieri fermano il pestaggio
Una pattuglia dei militari ha sorpreso tre giovani intenti a colpire un ragazzo, riverso a terra, con calci e pugni ed utilizzando una bottiglia in vetro. L’intervento dei carabinieri ha consentito arrestare uno degli aggressori e di mettere in fuga gli altri due, scongiurando così più gravi conseguenze per la giovane vittima.
Identificati in tre
Le successive tempestive indagini, coordinate dalla procura hanno consentito di risalire agli altri due complici. Il gip ha disposto gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Analoga misura cautelare è stata applicata, in occasione della convalida dell’arresto, nei confronti del giovane bloccato la stessa notte.
Le condizioni della vittima
La vittima, trasportata in ospedale a seguito dell’aggressione, aveva riportato 12 giorni di prognosi.
I precedenti
Sono tanti i precedenti di questo tipo nel Palermitano e non solo in città. L’ultima vicenda è di un paio di settimana fa. Era intervenuto per tentare di sedare una lite scoppiata tra ragazzini, in cui era coinvolto il figlio, e venne coinvolto in una vera e propria rissa. Finì con il naso fratturato e allo stesso modo furono pestati anche i due figli, uno dei quali appena quattordicenne. Per quell’aggressione oggi sono stati condannati con il rito abbreviato i tre presunti autori: Alessandro Alaimo, Giampiero Papavero e Domenico Segreto. Complessivamente sono state inflitte nei loro confronti pene per quasi 9 anni di carcere.
Le condanne nel dettaglio
Ad aver emesso la sentenza è stato il giudice per le udienze preliminari di Palermo, Nicola Aiello. Le condanne più alte per Alaimo e Papavero, a 3 anni ciascuno; invece l’altro imputato, Segreto, ha avuto 2 anni e 8 mesi. In pratica la differenza è che i primi due erano gravati anche da un divieto del questore di fare ritorno a Terrasini, da qui la decisione di elevare a loro la condanna di altri 4 mesi rispetto al terzi imputato.
La rissa
La rissa avvenne per l’esattezza nel gennaio del 2020. Secondo quanto fu ricostruito all’epoca dai carabinieri, che intervennero sul posto dopo la segnalazione, un uomo di 46 anni era intervenuto per una zuffa tra due ragazzi. Per tutta risposta venne colpito con estrema violenza con un pugno al volto, tanto da riportare la frattura del naso. Allo stesso modo i due fili che erano con la vittima intervennero e vennero colpiti da Alaimo, Papavero e Segreto. Il 46enne e i due figli finirono all’ospedale Villa Sofia e rimediarono anche un trauma cranico-facciale.
La ricostruzione
Durante il dibattimento in aula sono state fatte le varie ricostruzioni delle fasi concitate di quel momento. Ad emergere fu la violenza con la quale i tre si scagliarono con il 46enne e i suoi due figli. La condanna, come prevede in questi casi, è stata ridotta di un terzo ai tre imputati in quanto hanno scelto il rito abbreviato.
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