Gli auguri del presidente della Regione Nello Musumeci di Buon Anno sono arrivati ai siciliani attraverso un video messaggio facebook. Un discorso che è anche un bilancio ed un prospettiva per il futuro, sui temi al centro dell’agenda politica siciliana presenti e futuri con un occhio al passato e ai suoi lasciti.

“E’ stato un altro anno di duro lavoro come del resto impone la crisi che ormai attraversa la nostra Regione in molti settori – ha detto il Governatore. Siamo in coda in molte classifiche nazionali stiamo pagando pesantemente errori ed omissioni commessi sia a Palermo che a Roma. Con quel passato, non fatto solo di ombre, abbiamo chiuso. Il nostro lavoro comincia a dare incoraggianti risultati: il pil sale, l’occupazione aumenta, l’export cresce e così anche l’industria dell’edilizia. Operano centinaia di cantieri grazie alle risorse regionali”.

Un riferimento alla spesa sui fondi al centro di polemiche tra maggioranza ed opposizioni: “Su fondi europei, c’è stato tanto allarmismo e molti uccelli del malaugurio. Io posso dire che con il mio Governo abbiamo vinto la sfida anche quest’anno: in un anno abbiamo certificato un miliardo e 800 milioni euro di spesa. Non solo un centesimo tornerà indietro, tutto è rimasto a disposizione del territorio siciliano”.

Una parola anche sul grande tema dei rifiuti: “Stiamo lentamente uscendo da una serie di emergenze anche quella rifiuti, la raccolta passata dal 17 al 40% grazie a tanti sindaci mentre il Governo lavora alla realizzazione di impianti pubblici per il trattamento rifiuti”.

Tanti i temi trattati: dalle risorse stanziate sul dissesto idrogeologico, al lavoro ed alla formazione e non ultimo la fuga dei giovani in cerca di lavoro.

Al termine il nodo centrale di queste ultime settimane: il disavanzo regionale rateizzato da Roma con il Salva Sicilia e i rapporti con il Governo nazionale

“Oggi  ci è imposto di fare tagli al bilancio – ha concluso Musumeci -, ma non faremo mai tagli che possano gravare sulle fasce più deboli di chi non avendo colpa dovrebbe essere costretto a fare pesanti sacrifici. Al Governo nazionale, che ci ha amesso alla rateizzazione sul disavanzo, chiediamo più attenzione, senza alcun tono polemico nel rispetto del principio della leale collaborazione tra istituzioni. A Roma devono sapere che in Sicilia servono grandi infrastrutture,e autostrade sicure, reti ferroviarie efficienti, tariffe aeree ridotte, prodotti petroliferi defiscalizzati, enti locali con risorse certe e non costretti a vivere alla giornata. La nostra Isola deve diventare luogo  in cui investire capitale straniero o privato con un ruolo centrale economico e culturale nel bacino euro-afro-asiatico”.

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