“Mercoledì 27 febbraio, Matteo Renzi fa tappa a #Palermo e #Catania per presentare #unaltrastrada. Una bella giornata per discutere del futuro del Paese”. Così su Twitter il senatore del Pd, Davide Faraone.

L’ex Presidente del Consiglio ed ex segretario del Pd arriva in Sicilia in un momento di particolari tensioni nel partito sia a livello nazionale che regionale. Noto il confronto in corso per la segreteria romana nell’ambito della cui campagna elettorale interna la Sicilia ha un ruolo importante e per questo, a turno, viene raggiunta da tutti i candidati.

Importante anche perchè attualmente è retta da un segretario renziano, proprio quel Davide Faraone che annuncia, oggi, la visita. Ma anche l’elezione di Faraone è stata costellata da polemiche anche dure con Teresa Piccione e con tutte le frange di opposizione. Polemiche che non si sono spente con l’insediamento ma che continuano ad ogni occasione.

Uno degli ultimi attacchi è venuto proprio durante la visita catanese del  candidato alla segreteria nazionale Zingaretti. Attacco rintuzzato sempre via social da Faraone che aveva scritto su facebook “Da una vita combattiamo contro i notabili delle tessere siciliane che chiedono al papà romano di turno di sculacciare l’insubordinato Faraone in Sicilia. Sapete quanti emissari, grigi burocrati hanno fatto venir giù per dirci, “questo non potere farlo”, “questo non potete dirlo”…”.

“Gente che sconosce il Sud, la Sicilia, che magari si è fatto qui solo una vacanza, che viene in astronave, ci fa la lezioncina e poi torna nella sua comoda poltrona romana. Abbiamo sempre deciso di andare avanti senza di loro, spesso scontrandoci. Non cambierò certo a 43 anni – prosegue Faraone -. Fra meno di tre settimane monteremo i gazebo in tutta la Sicilia per scegliere il segretario nazionale del Pd. Sono felice quando si dà la parola ai cittadini, quando non si ha paura della partecipazione e quando si dice, “vinca il migliore”.

In Sicilia, due mesi fa, questa festa è stata rovinata. Abbiamo dovuto smontare i gazebo all’ultimo momento, sono rimasto solo in campo. Il candidato che doveva misurarsi alle primarie è scappato. Perché? Avrebbe perso. Molto più semplice rivolgersi al “paparino” romano che chiedere ai siciliani il consenso. Anch’io ho perso tante volte, ma non mi sono mai sottratto ad una partita che non ho avuto il coraggio di giocare”.

“Un consiglio – conclude Faraone – al governatore del Lazio ((Nicola Zingaretti candidato alla segreteria, ndr) per il prossimo tour in Sicilia: oltre che venire quaggiù a parlare dell’insubordinato Faraone, la prossima volta può anche dir qualcosa su un altro Davide, Casaleggio per esempio, o magari dir qualcosa sulla porcheria del pacchetto secessione che sta preparando la Lega Nord. C’è ancora tempo, forza! Noi intanto continuiamo a lavorare, non abbiamo il tempo per le polemiche”.

 

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