Alla vigilia della pubblicazione, per il M5s il bando che metterà 125 milioni di euro a disposizione delle imprese danneggiate dal lockdown “mostra già le prime falle: alcuni codici Ateco, sarebbero esclusi dalla possibilità di partecipare all’assegnazione dei fondi”.

“Ci sono arrivate – dice la deputata Roberta Schillaci – segnalazioni in tal senso da parte di alcune imprese escluse. Tutte le imprese danneggiate dal lockdown devono poter partecipare per avere l’opportunità di rimettersi in carreggiata, ma a quanto pare alcune categorie non potranno farlo perché non ammissibili all’utilizzazione dei fondi Fesr. Una follia dovuta all’ostinazione del governo Musumeci a voler utilizzare questi fondi, creando così di fatto enormi sperequazione di trattamento tra le imprese”.

“Altro tallone d’Achille nel bando di assegnazione dei fondi è per il M5S la modalità del click day, “che non garantisce a tutte le imprese le stesse possibilità di successo, a causa della loro diversa collocazione geografica”. “Dopo le pessime esperienze del passato – affermano Roberta Schillaci e Ketty Damante – si torna ad un metodo che chiaramente avrà figli e figliastri, a causa delle grandi disparità di infrastrutture delle reti digitali presenti sul territorio siciliano tra aree urbane ed aree interne. Il vero e grande timore degli imprenditori è la già manifestata incapacità dell’ente di reggere i notevoli flussi di domande che saranno presentate con tale procedure, senza che vi sia alcuna garanzia sui tempi di erogazione dei fondi”.

Dalla Regione nei giorni scorsi avevano fatto sapere che si darà priorità alle imprese più piccole. Al bando potranno accedere “tutte le microimprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi”. Si tratta quindi di un aiuto destinato solo alle aziende che occupano meno di 10 persone e che hanno un fatturato annuo non superiore a 2 milioni. Queste imprese devono aver chiuso per effetto di uno dei vari Dpcm di Conte o a causa di una delle ordinanze di Musumeci.

Tutte le imprese del settore turistico, invece, potranno accedere agli aiuti. Per alberghi e altre aziende del settore basta certificare di aver chiuso, anche spontaneamente, o comunque di aver avuto danni gravi parametrati al fatturato degli anni precedenti. Le aziende potranno ricevere fondi da 5 a 35 mila euro secondo le tempistiche di apertura dell’impresa e del calo del fatturato medio. In media, secondo le stime dell’assessorato, ogni impresa potrà percepire circa 12 mila euro.