“Entro marzo sarà portata a termine la fusione tra Ircac e Crias nell’Istituto regionale per il credito agevolato”. Lo afferma l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo al termine dell’incontro che si è svolto questa mattina. Nella sede dell’assessorato a Palermo presenti il vicepresidente dell’Irca, Nunzio Moschetti. Con loro anche tutti i componenti del consiglio di amministrazione dell’ente.

Le attuali difficoltà

Tamajo non ha nascosto che esistono attualmente delle difficoltà. Arrivano numerose istanze da imprese artigiane e cooperative di queste problematiche: “Va preso atto – ha evidenziato l’assessore regionale – che c’è una oggettiva difformità operativa tra Ircac e Crias che va superata. Una situazione che attualmente rallenta i procedimenti e penalizza aziende e imprenditori in un momento storico di estrema difficoltà economica. Il vice presidente Moschetti – prosegue l’assessore – ha dato delle garanzie. Tra qualche mese l’accorpamento dei due soggetti che devono confluire in Irca sarà effettivo”.

Cronoprogramma rispettato

“In questo modo – ha precisato Tamajo – daremo risposte e sostegno concreto alle imprese. Sono soddisfatto delle rassicurazioni ricevute dal Cda, abbiamo stilato un cronoprogramma per arrivare puntuali a questa scadenza. Intoppi e ritardi nell’erogazione di credito agevolato alle tante realtà che ne hanno bisogno non potranno trovare ulteriori giustificazioni”.

Le polemiche

Sino al marzo scorso si consumarono le ultime polemiche su questi ritardi nella fusione. Le imprese artigiane lamentano scarsa liquidità in Sicilia e a finire sul banco degli imputati fu proprio il governo regionale. L’attacco arrivava dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle che denunciava come questa fusione fosse rimasta solo un’incompiuta. Questa nuova società in house della Regione, istituita con legge regionale nel luglio 2018, non è ancora operativa. E questo nonostante vi siano da tempo un consiglio di amministrazione, un collegio sindacale e uno statuto che la giunta regionale deve però ancora approvare. Fu presentata sul tema un’interpellanza all’Ars indirizzata al presidente della Regione e agli assessori regionali dell’Economia e delle Attività produttive.

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