Con 34 voti a favore, 27 contrari e 1 astenuto l’Assemblea regionale siciliana ha approvato la ‘norma Delrio’, che prevede la automatica coincidenza del sindaco di capoluogo con la carica di sindaco metropolitano.

La norma è stata presentata come emendamento al ‘ddl omnibus’ scavalcando tutta la lunga procedura necessaria per rimandare in aula un nuovo disegno di legge per riformare per la terza volta una riforma approvata già in due diverse versioni.

La votazione è avvenuta a scrutinio segreto. I deputati del Movimento 5 Stelle si sono astenuti dal voto. In Sicilia le Città metropolitane, istituite con la recente riforma che ha dato vita anche ai Liberi consorzi, sono Palermo, Catania e Messina e adesso potranno veramente vedere la luce anche se serviranno almeno sei mesi per le procedure istitutive. Analogo percorso per i Liberi consorzi che sostituiranno le altre 6 ex province.

Non cambiano i confini delle ex province ma solo le strutture amministrativo/politiche visto che è stato bocciato, invece, nei giorni scorsi, il disegno di legge che ne ridisegnava i confini territoriali in base alle richieste dei comuni.

Ma in aula non si fermano le polemiche soprattutto all’interno del Pd “Il fatto che alcuni deputato del mio stesso partito abbiano sostenuto la richiesta di voto segreto – dice il deputato Filippo Panarello – apre un grave problema politico da discutere nel gruppo e nel partito. Le opinioni sono tutte rispettabili, ma ci sono comportamenti scorretti che non possono passare sotto silenzio”.

“Se non si vuole affossare definitivamente l’Autonomia siciliana, la madre di tutte le riforme è la revisione del voto segreto all’Assemblea regionale siciliana”. dicono, in una nota congiunta, il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia e il segretario regionale del Pd Fausto Raciti. “Per troppo tempo – aggiungono i due  – il ricorso al voto segreto è stato un espediente per affermare piccoli interessi a discapito del bene comune”.

“La votazione odierna sul recepimento della ‘norma Delrio’ è stata l’ultima triste conferma di una pratica mortificante che ci auguriamo prima o poi venga limitata secondo le norme vigenti e le prassi applicative del Parlamento nazionale”, concludono D’Alia e Raciti.

Esprime rammarico per il tempo perduto kil segretario del pd di Palermo Carmelo Miceli“Bene l’approvazione da parte dell’Ars della ‘norma Delrio’, che prevede la automatica coincidenza del sindaco di capoluogo con la carica di sindaco metropolitano. Un importante passo in avanti che la Sicilia compie verso la razionalizzazione e ottimizzazione delle autonomie locali di secondo livello”

“Nonostante il troppo tempo perduto – continua – finalmente si pone un tassello al percorso di rinnovamento che, coniugato all’azione incisiva del governo Renzi, può garantire alla nostra Isola un futuro di speranza”.

“Adesso governo regionale e governo nazionale non hanno più alibi – commentano dalla Cisl Funzione Pubblica -: bisogna portare a termine velocemente, nella pratica e non più con le chiacchiere, la riforma delle ex Province e dare certezze, una volta e per tutte, ai seimila lavoratori”.

A parlare sono il segretario generale della Cisl Sicilia Mimmo Milazzo, il segretario generale della Cisl Fp Gigi Caracausi e il segretario vicario Paolo Montera. “Si è perso anche troppo tempo – concludono i leader siciliani della Cisl Fp – adesso è giunto il momento di assicurare, nell’interesse dei lavoratori, dei cittadini e dei nuovi enti, risposte immediate. Così come risposte certe attendono da troppo tempo i precari degli enti locali siciliani, ai quali bisogna finalmente garantire una stabilizzazione che non può più attendere”.

“A tre anni di distanza dall’abolizione delle ex Province, e dopo tre tentativi andati a vuoto, Sala d’Ercole ha recepito la legge Delrio sull’istituzione di Liberi consorzi e Città metropolitane. La norma, alla fine, è passata per il rotto della cuffia. Un passo che ci fa affrontare con un pizzico di tranquillità in più le difficoltà che comunque ci aspettano. Un passaggio – dichiara Giuseppe Badagliacca Segretario Regionale del Csa -, sul quale ci siamo dovuti assumere, come sindacato, anche la responsabilità di fare scelte prettamente politiche e far in modo che cadesse ogni alibi per il Governo. Adesso subito la soluzione dei problemi finanziari degli enti”.

Nel pomeriggio, inoltre, l’Assemblea Regionale Siciliana aveva già approvato l’emendamento presentato dalla Commissione con il quale viene recepito il Decreto Legislativo 18 aprile 2016 n.50 relativo agli appalti.

“Con il recepimento della norma nazionale – commenta il Presidente della Commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo – finalmente potranno essere sbloccati gli appalti che, dall’entrata in vigore del Decreto Legislativo 18 aprile 2016 n.50, erano bloccati. Esprimo soddisfazione perché in meno di un mese l’Assemblea Regionale Siciliana, adeguandosi alla normativa nazionale, ha fatto proprie le direttive comunitarie in materia di appalti, nel rispetto della gerarchia delle fonti, che pone il diritto comunitario in posizione di assoluta prevalenza rispetto alla previgente normativa statale e regionale”.