I lidi balneari e il sostegno al settore diventa un nuovo terreno di scontro politico tutto interno alla maggioranza del governo regionale. Maggioranza comunque in senso lato dal momento che la coalizione più volte ha dimostrato di non riuscire sempre a reggersi in piedi. La conferma è dal continuo rapporto di “amore-odio” con la Lega che è stato confermato anche ieri sera. I salviniani avevano presentato un emendamento alle variazioni di bilancio che mirava a garantire lo sgravio al 100% dei canoni demaniali dovuti dai concessionari di lidi balneari. Ma dal governo regionale non è arrivata nessun a copertura finanziaria ed è saltato tutto.
L’attacco: “Scelta incomprensibile”
“E’ una scelta politica incomprensibile, quella del governo che di fatto nega un giusto riconoscimento ad uno dei settori trainanti della nostra economia turistica che è stato duramente colpito dal Covid”. Così Marianna Caronia commenta la decisione del governo Musumeci di non sostenere lo sgravio al 100% dei canoni demaniali dovuti dai concessionari di lidi balneari. La proposta era stata avanzata dalla deputata regionale, con un emendamento sottoscritto anche da tutti i deputati della Lega, durante le variazioni di bilancio.
La politica degli annunci
“A parole – aggiunge la Caronia – si annunciano interventi e provvedimenti di sostegno all’economia e al settore turistico, ma mi sembra che i fatti siano poi molto lontani dall’essere in questa direzione. Con i colleghi della Lega continueremo la battaglia all’Ars, perché consideriamo il sostegno agli operatori turistici e balneari una priorità”.
Lo scorso anno copertura trovata
Nel 2020 il governo regionale riuscì in qualche modo a trovare la copertura finanziaria per garantire i titolari di una concessione demaniale marittima che per l’appunto non hanno dovuto pagare il canone per quell’anno. Il governo Musumeci trovò la copertura finanziaria alla previsione contenuta nella legge di stabilità, una misura fortemente voluta dall’esecutivo di Palazzo Orleans per offrire ristoro ai gestori dei lidi balneari dell’Isola. Si tratta di tremila esercenti che danno lavoro a centomila persone.
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