Una lite tra ragazzini rischiò di trasformarsi in una tragedia. Ora Gup del Tribunale di Palermo processerà un 40enne per tentato omicidio. La vicenda si svolse il 29 agosto scorso ad Altofonte. 

Uno dei genitori dei due ragazzini coinvolti in una lite, rispettivamente di 11 e 12 anni, decise di vendicare il figlio che avrebbe ricevuto uno schiaffo dall’altro bambino, dando appuntamento al padre. Ne sarebbe nato un diverbio diventato sempre più violento, sfociato poi in un accoltellamento. 

La vittima fu un 44enne. L’uomo venne colpito al fianco destro da un coltello. Il 44enne, come riporta il Giornale di Sicilia, è stato ascoltato ieri dal Gup ma avrebbe ridimensionato drasticamente i fatti. La vittima aveva riportato alla fine soltanto una ferita lieve, giudicata poi guaribile dai medici in otto giorni, ma soltanto – questo sostiene l’accusa – perché l’aggressore sarebbe stato bloccato da un passante, un carabiniere in pensione, che sarebbe riuscito a fermare la sua mano prima che affondasse completamente l’arma nel fianco della vittima.

In seguito all’accoltellamento il presunto autore venne bloccato e arrestato dai Carabinieri di Altofonte e di Monreale. Finì in carcere con l’accusa di tentato omicidio. La vittima ha spiegato che in realtà il coltello che lo avrebbe ferito era di piccole dimensioni e che l’aggressore non aveva intenzione di ucciderlo.

Al fine di chiarire meglio la dinamica della vicenda, il giudice ha deciso di chiamare  l’unico testimone dell’aggressione, un carabiniere in pensione che era intervenuto per separare i due uomini.

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