La giunta Schifani dichiara lo stato di crisi regionale e chiede lo stato di emergenza nazionale per l’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito la scorsa settimana con particolare violenza la Sicilia orientale. Il governo regionale ha approvato la proposta del dipartimento regionale della Protezione civile.

Schifani “Danni ingenti, ci attiveremo per emergenza nazionale”

“Ho agito immediatamente per dare un segnale ai territori colpiti – dice il presidente della Regione Renato Schifani –. Domenica, durante i sopralluoghi che ho effettuato, ho assicurato che l’impegno del mio governo non sarebbe mancato. I danni subiti dalle zone della Sicilia orientale sono stati ingenti: adesso le istituzioni devono intervenire con urgenza per ripristinare i servizi essenziali e poi dovremo pensare anche alle opere per mitigare il rischio in futuro. Adesso ci attiveremo presso il governo a Roma per il riconoscimento dell’emergenza nazionale”.

La prima stima dei danni

Secondo una prima stima dei danni, effettuata dal dipartimento regionale della Protezione civile, occorrono circa 12 milioni di euro per interventi di somma urgenza per il ripristino dei servizi essenziali, per il soccorso e l’assistenza alla popolazione e per eliminare i pericoli. Altri 100 milioni servirebbero per interventi strutturali di riduzione del rischio residuo.

Le aziende chiedono l’intervento del governo

“Il Governo si attivi per fronteggiare lo stato di emergenza in cui versano i territori della Sicilia Orientale a seguito dell’ondata di maltempo del 9 e 10 febbraio scorso”. È quanto chiede il parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra, con un’interrogazione al Governo Meloni.

I danni in Sicilia orientale

“Nelle province di Siracusa, Catania e Ragusa – spiega il parlamentare – è già iniziata la conta dei danni con interi comparti, come quello agricolo e agrumicolo, che rischiano seriamente di finire in ginocchio. Situazione simile anche per le attività commerciali che a causa degli allagamenti hanno riportato danni ingenti”.

La fragilità del territorio

La recente ondata di maltempo, purtroppo, ha mostrato ancora una volta la fragilità di coste e territori, impreparati a fenomeni di portata straordinaria, come avvenuto per l’appunto con il ciclone Helios che nel giro di 48 ore si è abbattuto con violenza sul Sud Est siciliano.

Le parole di Schifani

Nel corso dell’incontro con i sindaci del Siracusano, avvenuto domenica nella sede del Libero consorzio il presidente della Regione, Renato Schifani, ha spiegato che i soldi, legati alla Protezione civile regionale, e poi quelli che il Governo nazionale concederà, dopo la proclamazione dello stato di calamità, serviranno anche per mettere in sicurezza il territorio perché possa essere pronto ad una nuova e probabilissima bomba d’acqua.

Gli sfollati

“Tra Siracusa e altri Comuni della provincia – scrive il parlamentare pentastellato nella sua interrogazione – a causa delle incessanti piogge, numerosi abitanti si sono ritrovati senza utenze idriche ed elettriche e, purtroppo, alcuni con le abitazioni allagate e sfollati.”

Il problema dei fiumi

“Situazione simile nel Ragusano, dove la rottura degli argini del fiume Ippari ha creato allarme per la diga Santa Rosalia e Dirillo, che ha raggiunto volumi preoccupanti e numerosi tratti di strada sono risultati impercorribili anche a causa della presenza di alberi sulla carreggiata. Stessa situazione con lo straripamento, nel territorio di Carlentini, del fiume san Leonardo” conclude Scerra.