Alberi danneggiati, terra bruciata e tanta paura per i residenti: questo è il quadro di devastazione che ha lasciato l’incendio che ha colpito, verso l’ora di pranzo, la riserva naturale di Monte Pellegrino, a Palermo. Il rogo è partito dalla parte bassa della montagna, in un’area limitrofa al cimitero di Santa Maria dei Rotoli.

L’incendio a Monte Pellegrino

Secondo quanto riferito da alcuni residenti, le fiamme sarebbero risalite lungo il costone del pendio, sospinte dal vento ed approfittando delle sterpaglie presenti in zona. L’azione del fuoco ha così lambito il tratto stradale che porta al Santuario di Santa Rosalia, bruciando erbacce a poche decine di metri da alcune case ed attività commerciali.

Le fiamme sono state poi domani con l’ausilio di un canadair. Azione sostenuta via terra dalle squadre delle forestale e dei vigili del fuoco. Ciò per cercare di proteggere le abitazioni e le attività che ci sono in zona. Al momento, non risultano danni a cose e persone. A pagare il conto della mano caina dell’uomo è sempre la natura, devastata nuovamente dalle fiamme. Ciò soltanto ad un paio di giorni di distanza dalla firma del protocollo d’intesa per la riforestazione della riserva naturale.

Un’area sempre a rischio

Quella di Montepellegrino è un’area perennemente a rischio incendio, spesso vittima di raid criminali da parte di piromani. Come accaduto il 9 agosto scorso, quando un rogo fu appiccato di notte a Montepellegrino. L’intervento provvidenziale dei vigili del fuoco ha evitato che le fiamme si propagassero alla vegetazione.

L’incendio in quell’occasione fu spento evitando un disastro come quello degli anni scorsi, quando la montagna venne trasformata in una parete nera di carbone. Nelle scorse settimane di gran caldo, specie nello scorso mese di agosto, i controlli in zona sono aumentati e i mezzi furono dislocati in modo tale da cercare di proteggere i luoghi presi di mira dagli incendiari.

A maggio scorso vi fu un altro incendio sempre in zona Montepellegrino. In quell’occasione i forestali, nel corso dello spegnimento, trovarono dei fumogeni che avrebbero provocato l’incendio nel costone roccioso. Secondo una prima ricostruzione alcuni tifosi salirono nel monte che sovrasta lo stadio per vedere la partita del Palermo contro l’Avellino. Durante la partita furono accesi i fumogeni che avrebbero fatto divampare il rogo. In quell’occasione furono impegnate diverse squadre dei vigili del fuoco per tutta la notte.

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