Naufraghi nel mare dell’Addaura. E’ questa la cornice con cui la polizia di Stato ha dato vita ad una complessa ed articolata attività di addestramento che ha simulato delle operazioni di soccorso in mare a Palermo. L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito di un’attività di formazione e di addestramento continui per il corpo di polizia con l’obiettivo di mantenere elevati standard di preparazione del suo personale. Le operazioni si sono svolte nello specchio di mare antistante l’Addaura ed hanno riguardato i poliziotti del IV reparto volo ed i colleghi sommozzatori dell’ufficio prevenzione generale e soccorso Pubblico della questura.

Le simulazioni di naufraghi

Dalle 10 alle 12, le acque dell’Addaura sono state il teatro di simulazioni di soccorso di naufraghi che hanno testato l’elevato grado di operatività e di efficienza raggiunto dai poliziotti palermitani, anche da questo punto di vista. “La sicurezza dal cielo e dal mare, infatti – si legge in una nota della questura palermitana – è avvertita sempre più come una urgente richiesta nel nostro territorio, luogo è bene ricordarlo di montagna ma anche di mare, dove la nautica da diporto è ormai divenuta un asset turistico praticato con frequenza e che espone i diportisti a possibili spiacevoli incidenti”.

La sinergia delle attività

In perfetta sinergia, i sommozzatori e gli elicotteristi della polizia di Stato hanno allenato ed affinato la loro intesa, i primi calandosi in acqua con verricelli ed i secondi mantenendo la verticale del “naufrago” e coordinando il “salvataggio”. Sono state realizzate due distinte simulazioni con altrettanti equipaggi. E’ previsto che le esercitazioni siano replicate nel corso delle prossime settimane.

L’idrovolante ammarato

Nel giugno scorso si è tenuta un’altra esercitazione nel Palermitano con un idrovolante ammarato nelle acque di Termini Imerese. Le attività in questo caso sono state coordinate dalla capitaneria di porto e della prefettura. Un’attività che rientra in un programma per mantenere un elevato standard addestrativo delle sale operative e degli assetti aeronavali che compongono l’attuale organizzazione di ricerca e soccorso in mare (Search and Rescue). Sono state ricostruite tutte le fasi di un’emergenza in volo – compreso l’ammaraggio di un idrovolante reale – e la successiva attivazione della catena dei soccorsi in mare coordinati dalla guardia costiera. L’emergenza è continuata a terra con l’accoglienza e il supporto dei naufraghi da parte di decine di uomini e donne del 118 delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco.

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