Sono tornati a Palermo gli inviati del programma televisivo “Le Iene” per l’ormai storia infinita della “Opera Pia Cardinale Ruffini”.
In questi giorni hanno girato la città e chiesto un incontro con l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.

“Perché – spiegano i lavoratori – a fronte di una sentenza che ha condannato l’Opcer al reintegro dei lavoratori e al risarcimento economico del danno, il CdA dell’Ente presieduto dall’arcivescovo Lorefice non fa nessuna piega, non paga e non reintegra nessuno a 42 giorni dalla sentenza depositata dal tribunale di Palermo il 20 agosto 2020, una sentenza esecutiva in tutti i sensi”.

La vicenda è assai lunga e complessa, ma la parola fine è stata scritta dai giudici del tribunale di Palermo, Paolo Marino, Fabio Civiletti e Martino Dante che hanno accolto il ricorso di 14 lavoratori dell’opera pia Cardinale Ruffini, ente presieduto come detto dall’arcivescovo Corrado Lorefice.
Le tre sentenze hanno stabilito che i dipendenti, assistiti dagli avvocati Nadia Spallitta e Leonardo Giglio, dovranno essere assunti e risarciti con dodici stipendi perché il loro licenziamento sarebbe illegittimo.
L’istituto è stato anche condannato a pagare le spese processuali. A febbraio dell’anno scorso, al termine della fase sommaria del giudizio, era stata emessa un’ordinanza che riconosceva l’illegittimità dei licenziamenti collettivi (condannando l’Opera pia a versare diciotto stipendi a ciascuno dei dipendenti), ma non era stata accolta la richiesta di reintegra, ritenendo che l’attività dell’Ipab fosse totalmente cessata.
Adesso, invece, per i giudici l’Opera pia “non ha dimostrato di avere in concreto cessato ogni attività e sono stati acquisiti in giudizio, al contrario, plurimi concordanti indizi a sostegno della prosecuzione di attività da parte della medesima”.
A vincere la vertenza contro l’Ipab sono stati Maria Gaudesi, Umberto Ferrigno, Paolo D’Angelo, Giacomo Di Pasquale, Rosalia Pillitteri, Carmela Melia, Salvina Militello, Caterina Majolino, Anna Salvo, Ernesto Bellitteri, Filippo Barocchieri, Anna Maria Costanzo, Rosalba Alagna e Isabella Pellegrino. I lavoratori, attraverso i loro avvocati, hanno sempre sostenuto che l’attività dell’Opera pia non fosse affatto cessata da qui l’illegittimità dei licenziamenti.
Come già stabilito nella fase sommaria, i giudici ad agosto hanno ribadito che il “contenuto della comunicazione” di licenziamento collettivo “risulta intrinsecamente contraddittorio, poiché vi si dichiara, da un lato, di volere licenziare tutti i dipendenti, addetti sia alla sede che a tutte e quattro le unità operative, mentre, d’altra parte, si dichiara apertamente di non voler cessare l’attività relativa alla scuola Santa Silvia, bensì di volerne modificare le modalità gestionali”.

I dipendenti dell’Opera Pia Cardinale Ruffini per anni si sono battuti a difesa del proprio posto di lavoro.

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