“Si fanno sempre più insistenti le voci secondo cui i vertici di Reset avrebbero intenzione di chiedere l’attivazione della cassa integrazione per gli operai della società. Sarebbe l’ultima beffa per i 1374 lavoratori della partecipata del Comune di Palermo nei confronti dei quali si gioca sempre al ribasso. Attendiamo di ricevere comunicazioni ufficiali dall’assemblea dei soci”. Così la segretaria regionale della Fisascat Cisl Mimma Calabrò.
“Si può dire, senza temere di essere smentiti, che si tratta di una partecipata di Serie B – prosegue -. Ormai da anni si firmano accordi che restano lettera morta e si parla dei incremento delle ore lavorative, di welfare aziendale, buoni pasto e tanto altro ancora. L’amare verità è che nulla di tutto ciò si è mai concretizzato. Ora si aggiunge la beffa della cassa integrazione che va a intaccare il già risicato compenso che spetta ad operai ai quali vengono demandati servizi decisivi per la collettività anche in periodo di pandemia. Ci sono operai che per compiere il loro dovere hanno contratto il Covid, ma per la cenerentola della partecipate vanno di moda solo parole come ‘tagli’, ‘crisi’. Si preferisce girarsi dall’altra parte e non prendere atto che i lavoratori Reset sono indispensabili per la collettività”.
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