Tagliati 60 posti letto, chiusi i reparti di neurologia, oncologia, urologia, Utic e cardiologia e a rischio licenziamento 150 dipendenti dell’Ospedale San Raffaele di Cefalù. Lo rende noto Lorenzo Geraci, segretario generale della Cisl Fp Palermo Trapani, al termine dell’incontro appena conclusosi, con il direttore generale del nosocomio cefaludese, Vittorio Virgilio.

Il manager, insieme ai vertici di tutte le aziende ospedaliere pubbliche e private, è stato convocato stamattina dall’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, che ha ufficializzato la drastica riduzione da operare al San Raffaele di Cefalù. “Siamo di fronte – afferma Geraci – a un provvedimento di gravità inaudita che creerà serissimi danni all’utenza di mezza Sicilia. Il San Raffaele infatti è punto di riferimento non solo per la provincia di Palermo ma anche per quelle di Caltanissetta, Enna, Messina e Agrigento. La scure si abbatte oggi su 150 dipendenti che rischiano di perdere il posto di lavoro e su migliaia di siciliani a cui verrà negato il diritto a una sanità d’eccellenza”.

Il segretario generale della Cisl Fp Palermo Trapani annuncia che saranno organizzate mobilitazioni straordinarie per impedire che il provvedimento si traduca in atti concreti. “Siamo pronti – conclude Geraci – a una lotta senza tregua affinché si accendano i riflettori su questa decisione irragionevole e si comprenda la necessità di fare marcia indietro”.

Alice Anselmo, presidente del gruppo Pd all’Ars, invita però “a evitare allarmismi dal momento che nessuna decisione definitiva è stata presa fino a questo momento. L’ospedale Giglio di Cefalù ha rappresentato e rappresenta un importante punto di riferimento, non solo per il suo territorio. Alla luce delle voci su un possibile ridimensionamento della struttura, ed alla luce delle preoccupazioni di cittadini e amministratori, ho avviato una interlocuzione con l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi ed ho avuto rassicurazioni su un dialogo già in corso con il Ministero con l’obiettivo di poter continuare a mantenere un alto livello di offerta delle prestazioni sanitarie da parte della struttura”.