E’ già partita da qualche giorno la procedura per l’inoculazione, agli aventi diritto in Sicilia, del richiamo del vaccino anti Covid-19. Tra qualche giorno, dunque, anche sull’isola ci saranno i primi immunizzati che, di conseguenza, potranno godere di una maggiore libertà di azione non essendo più veicolo di infezione. Torna così l’ipotesi di un patentino per i soggetti immuni.

La proposta è delle federazioni regionali Ugl sanità e medici e ha lo scopo di fornire una vera e propria patente di immunità a questi soggetti che hanno titolo anticorpale elevato. “Già ad aprile 2020 avevamo ipotizzato una simile iniziativa, però riferita a coloro che avevano già subito e superato il Covid-19 sviluppando i relativi anticorpi – ricordano i segretari Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri – ma non se ne fece nulla. Oggi, a maggior ragione che abbiamo i primi vaccinati (circa 130 mila persone), la questione si ripropone con più vigore. Rilanciamo allora la necessità di un documento ufficiale, magari dematerializzato all’interno del sistema tessera sanitaria, che possa consentire a chi diventa immune di poter circolare con maggiore facilità, in special modo sui mezzi o nei locali al chiuso, con relativo snellimento delle procedure di controllo”.

Per rilasciare una certificazione bisognerebbe però effettivamente accertare l’avvenuta immunità, come sottolinea il sindacato, e questo si potrà fare soltanto a seguito di un test sierologico con relativa attestazione da parte del servizio sanitario pubblico. “Un censimento delle persone Covid free e, così, fare in modo di concentrare tutti gli sforzi sulle persone fragili e su chi deve essere vaccinato, stringendo il cerchio”, è la proposta della Ugl.

“Non vi è alcun dubbio – aggiungono Urzì e Lanteri – che il rilascio di una patente di immunità da Covid-19 può rappresentare un espediente strategico per snellire le procedure e favorire l’incremento sereno del traffico sui mezzi di trasporto, un più tranquillo prosieguo al 100% delle attività scolastiche. Senza dimenticare la riapertura degli esercizi di ristorazione e soprattutto per la ripresa delle attività di cinema, teatri e palestre che sono stati il settore più massacrato dopo quasi 4 mesi di chiusura. Siamo certi che anche in Sicilia, come già accaduto in altre regioni, il nostro Governo regionale non scarterà affatto quest’opportunità di buon senso utile al rilancio dell’economia siciliana”.