Si è rivelato un mezzo flop il piano della Regione Siciliana che prevedeva il richiamo in servizio dei pensionati ex dipendenti regionali che avrebbero dovuto occuparsi dei progetti per attingere dai fondi del Pnrr. Solo in pochissimi hanno risposto all’appello dell’ente, un vero fallimento.
La maggior parte dei pensionati ha snobbato l’avviso della Regione
l piano per richiamare in servizio gli ex dipendenti riservisti e affidare loro ruoli per spingere la macchina burocratica legata all’investimento dei fondi del Pnrr è praticamente fallito. Al bando emanato nelle scorse settimane dell’assessorato regionale ai Beni Culturali hanno risposto solo in 9. Un numero troppo eseguo rispetto alle aspettative e quanti ex dipendenti si attendeva di riaccogliere la regione. Intanto il neo governatore siciliano Renato Schifani ha convocato a Palazzo d’Orleans tutti i dirigenti coinvolti nella spesa dei fondi extra regionali per passare ai raggi X i progetti e accelerarne l’iter.
Gli anziani per riuscire a spendere i fondi del Pnrr
Per fermare l’emorragia degli uffici sempre più deserti, la Regione ha richiamato in servizio i pensionati. Servivano assolutamente gli “anziani”, vecchi conoscitori della macchina burocratica e amministrativa, per spendere i fondi del Pnrr. Ora il rischio è che molte risorse debbano già essere restituite alla scadenza del primo step prevista per il 31 dicembre prossimo.
Ora la Regione dovrà correre per non perdere i fondi
A causa dei tanti prepensionamenti con quota 100 la conseguenza è stata che per la programmazione della spesa dei fondi del Pnrr molti uffici regionali sono rimasti indietro. I dirigenti di alcuni dipartimenti hanno quindi deciso di richiamare i pensionati per dar loro il ruolo di responsabili del procedimento e aiutare quindi a dare un’accelerata. Si doveva creare un elenco di pensionati che avrebbero dovuta dare la loro disponibilità al rientro. Per loro un compenso del 2% dell’opera da portare avanti. Forse troppo pochi per riuscire a convincere i pensionati a riposo a tornare? Fatto sta che solo una manciata di ex dipendenti ha deciso di tornare a sedere sulla scrivania per aiuare l’ente a districarsi tra le carte del Pnrr che adesso diventano sempre più bollenti. I tempi stingono e, se non si vuole perdere il treno, la Regione ora dovrà correre ai ripari.
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