Novità in arrivo sui lavori di ristrutturazione del ponte Corleone di Palermo. Secondo quanto annunciato dal sindaco Roberto Lagalla, il Comune sarebbe pronto a sottoscrivere la convenzione propedeutica agli interventi da realizzare da parte di Anas. Una bozza pronta da alcune settimane e che dovrebbe essere firmata, secondo quanto ha dichiarato il primo cittadino, nei primi di settembre. E quindi a breve. Tuttavia, i fondi a disposizione, si legge nella bozza di convenzione, consentirebbero “di eseguire un primo stralcio di lavori”. In altre parole, saranno necessarie altre risorse per completare l’iter.
Lagalla: “Convenzione sarà chiusa nei primi di settembre”
Parole che Roberto Lagalla ha pronunciato in occasione della riapertura della corsia centrale di viale Regione Siciliana. Un asse, quello del raccordo fra A19 e A29, che sarà interessato da futuri interventi. Tra questi quelli che riguardano la ristrutturazione del ponte Corleone. “E’ un punto di impegno per la città. Insieme all’assessore Orlando, stiamo seguendo la parte preliminare dell’istruttoria. Ciò in quanto la precedente Amministrazione non aveva neanche concluso la convenzione con l’Anas. Accordo che chiuderemo nei primi giorni di settembre. Dopodichè, l’Anas potrà iniziare i lavori di consolidamento alla base del ponte. Lavori al termine dei quali si potrà procedere al ripristino della normale viabilità sulle due corsie, secondo la direzione di traffico. Infine, si procederà a lavorare sul raddoppio”.
Lavori di ristrutturazione, quelli relativi al viadotto di viale Regione Siciliana, compresi all’interno degli interventi coperti dal fondo sviluppo e coesione. Circa dieci milioni di euro, così ripartiti: 2,2 milioni di euro relativi alla progettazione dello svincolo di via Perpignano e del raddoppio fra via Belgio e via Altofonte; 800.000 euro per la progettazione del raddoppio del ponte Corleone; infine, 6,97 milioni di euro da destinare ai lavori per la ristrutturazione del ponte Corleone. Quest’ultimo ha ricevuto un’ulteriore allocazione di risorse da 1,43 milioni di euro dal Ministero dell’Interno e relativo esclusivamente alle indagini preliminari e alle attività di progettazione.
Un problema chiamato fondi
Il pezzo forte della bozza di convenzione che il Comune sta proponendo ad Anas riguarda appunto i lavori di ristrutturazione del ponte Corleone. Interventi chiesti con forza dalla Icaro Progetto, ditta che si è occupata di verificare le condizioni strutturali dell’opera e che ha rilasciato un certificato di transitabilità per i prossimi cinque anni. Foglio di via concesso a condizione che vengano eseguiti alcuni lavori di manutenzione propedeutici. Opere che dovrebbero rientrare nell’accordo fra il Comune di Palermo e il Commissario Straordinario. Solo che ci potrebbero essere alcuni problemi.
La frase chiave è inserita proprio all’interno della stessa bozza di convenzione. “L’importo complessivo attualmente disponibile, pari ad 6,97 milioni di euro, consente di eseguire un primo stralcio di lavori“. In altre parole, le somme non bastano per portare a termine gli interventi previsti dalla convenzione. Per le altre due opere inserite nell’alveo del bando, ovvero il raddoppio del ponte Corleone e lo svincolo di via Perpignano, i fondi attualmente disponibili sarebbero sufficienti solo a coprire la fase di progettazione.
Lavori per i quali, nel 2021, il Consiglio dei Ministri aveva proceduto alla nomina proprio di Matteo Castiglioni nel ruolo di commissario. Interventi “caratterizzati da un elevato grado di complessità progettuale; da una particolare difficoltà esecutiva o attuativa; e da complessità delle procedure tecnico – amministrative ovvero che comportano un rilevante impatto sul tessuto socio – economico a livello nazionale, regionale o locale, per la cui realizzazione o il cui completamento si rende necessaria la nomina di uno o più Commissari straordinari”.
Gli obiettivi della convenzione
Tre gli obiettivi della convenzione fra il Comune di Palermo e il Commissario straordinario. Ad avere il ruolo di protagonista è il progetto di ristrutturazione del ponte Corleone, in particolare degli elementi in cemento armato. Interventi a cui dovrebbero seguire quelli relativi al raddoppio della Circonvallazione. Ciò in particolare nel tratto compreso via Giafar e via Altofonte, con il progetto stralcio relativo ai lavori di costruzione dei ponti laterali sul fiume Oreto. Infine, nel pacchetto rientrerà il completamento dei lavori relativi al tratto di viale Regione Siciliana compreso fra via Belgio e via Altofonte, relativi agli interventi per lo svincolo di via Perpignano.
Gli obblighi delle parti
Con riguardo agli obblighi in capo al Comune di Palermo, gli uffici dell’Amministrazione Comunale dovranno mettere a disposizione mettere a disposizione le risorse disponibili per la finalità della convenzione. I tecnici dovranno poi consegnare al Commissario Straordinario la documentazione tecnica disponibile. Nonchè provvedere alla gestione operativa del traffico in vista dei futuri interventi e, infine, prendere in carico le opere realizzate in seguito al completamento degli interventi.
Sul fronte del Commissario Straordinario, il dirigente dovrà provvedere alla realizzazione delle condizioni di formale e concreta disponibilità dei luoghi oggetto dell’intervento; provvedere alla progettazione delle opere, dove non siano già perfezionate; lavorare all’ottenimento degli eventuali atti autorizzativi e propedeutici ai lavori; assumere il ruolo di stazione appaltante per gli interventi oggetto della presente convenzione; nominare i Rup dei vari cantieri; provvedere all’esecuzione delle opere, sulla base dei finanziamenti nella disponibilità del Comune; infine, nominare la Commissione di Collaudo per ciascuno degli interventi previsti dalla convenzione.
Le condizioni del ponte Corleone
Ad oggi, una cosa è certa: il ponte Corleone non sta bene. Ma come tradizione medica vuole, prima di curare il paziente, bisogna individuare le cause e i problemi che ne hanno causato il malessere. Fatto che i tecnici della Icaro Progetti hanno fatto nel dettaglio nella relazione finale con la quale hanno dato il via libera al certificato di transitabilità. Ciò sottolineando l’inclemente azione del tempo sugli elementi strutturali del ponte Corleone.
“Nello stato attuale il ponte è soggetto ad estesi fenomeni di degrado ancora in progresso e nonostante gli interventi recenti sui giunti si evidenziano ancora vistose e dannose infiltrazioni d’acqua che ne accelerano il degrado. Inoltre, alcuni elementi strutturali appaiono compromessi e necessitano opere di risanamento urgenti. In particolare, i ritti “A” in corrispondenza dell’intervento del 2002 lato Roccella presentano un elevato stato di degrado. Così come la trave tampone tra il pilastro 1 e il ritto A per tutti gli impalcati. Questa risulta la situazione maggiormente significativa nei riguardi della sicurezza”.
Condizioni patologiche inserite in un quadro di progressivo peggioramento, come quello avvenuto dal 2002 in avanti. “Tutta la campata di approccio, anche per le verifiche a flessione e taglio degli elementi più sollecitati presenta vistose carenze. Altre carenze dipendono dal degrado del calcestruzzo e delle armature per corrosione, in particolare per tutte le stilate gravanti sull’arco, nelle zone inferiori di incastro sugli arconi, e per le travi di bordo all’attacco con Ritti C e D. Alcune verifiche dei ritti inoltre segnalano coefficienti di sicurezza ridotti per questi elementi. Lo stato di degrado per carbonatazione e per dilavamento dovuto agli agenti atmosferici è diffuso ed è progredito in modo evidente confrontando le ispezioni del 2002, del 2009, del 2016-2018 ed attuali“.
Le ragioni della transitabilità
Eppure, come accennato sopra, il ponte Corleone non è in uno stato tale da non garantirne la transitabilità. Anzi, la Icaro Progetti ha sottolineato la resistenza della struttura. “Sebbene lo stato di degrado sia diffuso ed alcuni elementi presentino una maggiore vulnerabilità con coefficienti di sicurezza ridotti che compromettono l’attuale operatività del ponte, si deve riconoscere una certa robustezza complessiva della struttura, dovuta ai traversi continui nelle selle Gerber, alle luci limitate delle campate tra i ritti, ad un limitato ma efficace grado di iperstaticità della zona centrale dell’impalcato e alle dimensioni degli archi”.
Un fatto che ha fatto propendere i tecnici a concedere il certificato di transitabilità. “Tutte le verifiche di sicurezza sono soddisfatte con coefficienti di sicurezza maggiori dell’unità. Ma con la limitazione che l’arco temporale di validità delle valutazioni di transitabilità è in un periodo di riferimento di cinque anni. Resta inteso – sottolineano i tecnici – che la tempistica è da rispettare in modo rigoroso. Diversamente, occorre valutare se consentire o meno l’ulteriore esercizio del ponte“.
No alla demolizione del ponte Corleone
Una decisione salutata con positività dalla vecchia Amministrazione e da buona parte dell’ex Consiglio Comunale. Personalità che hanno spinto verso una veloce riapertura alle due corsie di marcia. Ma qualcuno non ha mancato di esprimere le proprie perplessità, anche sull’onda di una vox populi che, in tempi come questi, può rivestire una certa importanza. Eppure i tecnici, ragionando su una sintetica analisi costi-benefici, hanno preferito una soluzione conservativa rispetto alla demolizione/ricostruzione della struttura.
“Una demolizione e ricostruzione del ponte porterebbe a forti impatti sulla Valle dell’Oreto (futuro Parco dell’Oreto) da un punto di vista ambientale – sentenziano i componenti del team della Icaro Progetti -. Un impatto eccessivo alla circolazione veicolare in una situazione con bassissima resilienza delle rete infrastrutturale, per cui una chiusura prolungata, anche parziale, di una sola carreggiata porterebbe a eccessivi disagi per gli utenti, in assenza di reali alternative per il traffico, tranciando di fatto il collegamento da Messina e Catania per Trapani e con l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo creando un caos irrisolvibile nel traffico della città”.
Fatto a cui si unisce un altro elemento non indifferente, ovvero quello delle risorse finanziarie necessarie. “Naturalmente ciò va correlato con la situazione che emerge dalle verifiche di sicurezza, la quale non giustificherebbe un tale dispendio di risorse. Per quanto sopra, la situazione complessiva del ponte fa protendere per un intervento integrale di risanamento conservativo delle strutture o anche di adeguamento strutturale alle norme attuali. Tale situazione è di gran lunga preferibile ad una parziale o totale demolizione e ricostruzione del ponte”. Atto che, “per la situazione attuale non è certamente giustificabile”.
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