“I contratti di circa 200 Oss dell’ospedale Cervello, in scadenza il 30 settembre, non saranno rinnovati. Si tratta di lavoratori assunti durante l’emergenza Covid ai quali dopo varie proroghe sarà dato il benservito a fine mese nonostante i sacrifici e i compiti gravosi svolti soprattutto nel periodo della pandemia. È uno scandalo, una vergogna, che la Regione possa consentirlo”. Lo dice Carmelo Miceli, candidato alle Regionali nella lista del Pd.

“Dal centrodestra gestione scellerata della sanità”

“Sulla vicenda precari della Sanità l’amministrazione regionale di centrodestra ha perso la faccia e ha messo la ciliegina sulla torta di una gestione scellerata e improvvisata che mette in difficoltà i lavoratori, le loro famiglie e la qualità dell’assistenza negli ospedali”.

Varie proroghe

Il contratto dei precari della sanità reclutati per l’emergenza Covid19 era già scaduto il 31 marzo. I lavoratori e i sindacati avevano fatto sentire la loro voce ed avevano ottenuto una ulteriore proroga sino al 30 settembre. Ma adesso, per i lavoratori dell’ospedale Cervello, non ci sono buone prospettive in vista.

Il 22 marzo scorso la circolare dell’assessorato alla Salute

Il 22 marzo scorso, l’assessorato regionale alla Salute, guidato da Ruggero Razza, nelle more della necessaria riorganizzazione dei servizi connessi alla campagna di vaccinazione e, più in generale, delle attività avviate per il contrasto alla pandemia attraverso le direttive nazionali ha invitato le Aziende sanitarie dell’isola, “previa analitica ricognizione del fabbisogno e comunque sulla base delle esigenze organizzative presenti nelle diverse realtà aziendali e fermo restando che deve essere comunque mantenuto un presidio adeguato di personale che in caso di necessità possa far fronte con immediatezza a un possibile riacutizzarsi dell’emergenza pandemica, a prorogare i rapporti in essere fino al 31 dicembre 2022 anche attraverso una loro rimodulazione oraria, nei limiti di capienza dei fabbisogni di personale”.

Attivare i tavoli sindacali

Razza ha chiesto inoltre alle Aziende sanitarie di “attivare appositi tavoli di confronto sindacali al fine di condividere il percorso di stabilizzazione e internalizzazione del personale avente i requisiti previsti dalla vigente normativa, nonché di valorizzazione, con appositi atti regolamentari, del servizio prestato dal personale non medico contrattualizzato tramite collaborazioni coordinate e continuative o altre forme di contratti flessibili”.
Adesso però si è arrivati all’ennesima scadenza del contratto dei precari Covid, che non sanno cosa ne sarà di loro dal punto di vista professionale.

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