Partecipato da migliaia di siciliani provenienti da tutta l’isola il corteo per il 1 maggio in difesa dei territori e contro l’arroganza dei poteri centrali indetto dal Coordinamento delle associazioni No Discarica. Partito da piazza della Resistenza in marcia fino alla piazza centrale del paese dove nel pomeriggio si terranno momenti di socialità e condivisione con concerto e banchetti informativi.
La manifestazione è in perfetta linea di continuità con la mobilitazione contro la realizzazione di una nuova discarica in contrada Armicci che da poco più di un mese anima la cittadina e i territori limitrofi. Una mobilitazione che ha visto volantinaggi, momenti di informazione cittadina, continui presidi e blocchi fisici ai lavori. Per gli abitanti la posta in gioco è troppo alta, l’affronto troppo grave.
Per la Regione ed i funzionari dell’Assessorato all’ambiente tutto è in piena regola, non importa che ci si trovi in una zona già interessata da inquinamento con una vecchia discarica comunale chiusa non ancora bonificata e altamente inquinante; in prossimità di una delle più grandi discariche di Sicilia, quelle di Grotte S.Giorgio-Bonvicino; che ci si trovi a due passi dal Lago Biviere o che ci si trovi in presenza di una vasta zona archeologica e tra giardini di aranci in piena produzione; non importa che Lentini risulti tra le zone a più alto tasso di leucemie infantili. A trarre profitti da questo disastro sono le società private del business dei rifiuti e a soffrirne le conseguenze sono i territori di Sicilia.
Regione e Stato si trovano come sempre a essere la diretta espressione di nuovi e vecchi potentati economici e siamo al 20 aprile quando il Tar nega la sospensiva dei lavori concessa alla Pastorino/Armicci Ambiente. Dati alla mano il progetto di chi ci governa prevede sei nuove autorizzazioni all’apertura di discariche in Sicilia, tre a gestione pubblica e tre a gestione privata, tra cui quella rilasciata alla Pastorino srl per la discarica di contrada Armicci a Lentini.
Un milione 382 mila tonnellate di rifiuti da scaricare ad Armicci, pari a circa 60 mila tonnellate l’anno per 22 anni: è così che Crocetta vuole “esaltare” la natura, il turismo, l’agricoltura e difendere la salute. Proprio da tutto questo nasce in seno agli abitanti il desiderio e la necessità di mobilitarsi sempre con maggiore forza vedendo nella manifestazione del primo maggio un importante momento di convogliamento ed espressione di tutti quei movimenti che giornalmente, in diverse parti della Sicilia, portano avanti la difesa del territorio e degli abitanti contro l’arroganza dei poteri centrali.
Tra i partecipanti le comunità di Melilli, Augusta, Motta Sant’Anastasia, Carlentini, Armicci, Bonvicino, i movimenti No Inceneritori agenti nella Valle del Mela, associazione bambini leucemici Michela- Michele, il movimento Rifiuti Zero di Augusta e contro il Muos, i centri sociali palermitani e di Catania, il portale d’informazione Antudo.info, Legambiente, il Movimento 5 Stelle, il movimento Sicilia Libera, i comitati in difesa della salute di Palazzolo Acreide, l’associazione donatori Aida. Da tutta la Sicilia dunque per partecipare a questo primo maggio, che contrariamente a quello che come da tradizione sfilerà a Portella della Ginestra, è ben diverso dalla classica sfilata di partiti e sindacati. Nell’aria c’è qualcosa di nuovo, le comunità iniziano a organizzarsi e rivoltarsi. Qui non si tratta solamente di un “no alle discariche”, c’è anche un no, forte e compatto, all’azione di imperio delle istituzioni centrali.
Il primo maggio voluto dalla comunità lentinese è un primo maggio di resistenza alle dinamiche di stampo coloniale che imperversano sui territori, che mette al centro la gente con propri bisogni, i territori con le proprie ricchezze e le proprie emergenze da risolvere. Un primo maggio che rivendica il diritto a decidere per sé e per la propria terra in netta contrapposizione alle solite logiche del profitto di grandi aziende e casta politica.
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