E’ il giorno dell’insediamento del nuovo Consiglio d’Amministrazione di Gesap. Dopo la ratifica delle nomine sindacali da parte dell’Assemblea dei Soci dell’azienda che gestisce l’aeroporto di Palermo, Vito Riggio e Salvatore Burrafato attendono di essere scelti rispettivamente nel ruolo di amministratore delegato e di presidente. Fatto che, sulla carta, dovrebbe avvenire nella prima riunione del CdA, fissato per questo mattina. C’è però attesa per il giudizio del Collegio dei Revisori, anche alla luce delle recenti polemiche dettate dall’assenza di profili femminili all’interno degli organi aziendali delle società Partecipate. Caso scoppiato, in tutta la sua potenza, con il ritiro da parte del sindaco della determina di nomina dei nuovi vertici di AMG. Da capire quindi se l’accordo sulle nuove governance delle aziende comunali terrà. Il tutto in un periodo nel quale, dopo la spaccatura in Forza Italia, qualcuno inizia sommessamente a pronunciare una parola alle orecchie di Roberto Lagalla: rimpasto.

L’attuale composizione del CdA

Come è noto, il Consiglio d’Amministrazione di Gesap si compone di cinque elementi, nominati dall’Assemblea dei Soci in data 10 marzo. Quattro di questi sono stati scelti dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla, due in quota Comune di Palermo e gli altri due sul fronte della Città Metropolitana. In quota Palazzo delle Aquile, il primo cittadino ha indicato i nomi di Salvatore Burrafato e Giovanni Maniscalco. Per il primo, ex sindaco di Termini Imerese, sembra ormai consolidato il ruolo di presidente. Profilo sostenuto con forza dall’ala di Fratelli d’Italia facente capo al capogruppo a Sala delle Lapidi Giuseppe Milazzo. Ricoprirà invece il ruolo di consigliere Giovanni Maniscalco. Per lui una sorta di ritorno al passato, visto che è stato amministratore delegato di Gesap nei primi anni 2000.

Nomi che si affiancano all’attuale presidente della Camera di Commercio Palermo-Enna Alessandro Albanese e ai due profili indicati in quota Città Metropolitana. Una rosa nella quale compare Vito Riggio, ex presidente dell’Enac con un passato alla Democrazia Cristiana insieme all’ex sindaco Leoluca Orlando, destinato al ruolo di amministratore delegato della società dell’aeroporto di Palermo, e Giovanna Chiavetta, futuro consigliere e sostenuta dall’ala della Lega. L’unico nome al femminile di tutto il CdA.

Il nodo delle quote rosa

E proprio quello delle “quote rosa” è uno dei nodi da sciogliere in vista della ratifica del Collegio dei Revisori. A sollevare nuovamente il caso è il capogruppo del PD Rosario Arcoleo. “I nomi indicati per i 5 posti nel CDA di Gesap sono tutti uomini e una sola donna. La legge al riguardo è chiarissima, su 5 membri almeno 2 devono essere donne. Questa classe dirigente o non conosce la legge o cerca volutamente di forzare la mano pubblica per scopi di parte, non saprei dirvi cosa è peggio. Di fatto, dopo AMG, ci dovrà essere almeno un altro passo indietro. Se anche le nomine, per via di queste incongruenze, non dovessero essere approvate, avremmo comunque registrato un’altra perdita di tempo a causa dell’incompetenza delle forze di maggioranza, che non vorrei avessero scambiato l’amministrazione pubblica per una partita a Risiko in casa di amici”.

Il caso AMG e il ritiro della determina

Un tema, quello dei profili femminile da inserire nei CdA, scoppiato in tutta la sua veemenza sul fronte di AMG Energia. Il sindaco Roberto Lagalla ha dovuto infatti ritirare la determina con la quale aveva nominato la futura composizione del CdA: Francesco Scoma, nel ruolo presidente, Salvatore Seminara e Antonino Iacono in qualità di consiglieri. Mancava infatti un profilo femminile nel Consiglio d’Amministrazione designato dal primo cittadino l’8 marzo, così come richiesto dalla normativa nazionale sulle cosiddette quote rosa.

La linea del Comune era che bastava rispettare tale principio sommando i componenti degli organi aziendali nel loro complesso (ovvero CdA + Collegio dei Revisori, dove nella previsione erano presenti ben due donne). Ma, in base ad una sentenza del 2010, le donne devono essere presenti in proporzione in tutti gli organi della società. Per il sindaco quindi si pone una scelta difficile. Posto che Francesco Scoma sarà con ogni probabilità presidente, uno fra Salvatore Seminara e Antonino Iacono dovrà lasciare il posto. Fatto che potrebbe rimettere in gioco l’accordo raggiunto dalla maggioranza, visto che tale discorso si dovrà, gioco forza, estendere anche alle altre società Partecipate.

 

 

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