Troppe criticità sui servizi aggiuntivi che si sarebbero dovuti garantire agli studenti con disabilità degli istituti superiori di secondo grado in diverse province siciliane. E proprio per questo motivo l’assessore regionale alla Famiglia e quello alle Autonomie locali hanno deciso di effettuare un’attività ispettiva nei confronti delle Città Metropolitane di Palermo e Catania e dei Liberi Consorzi Comunali di Agrigento e Trapani. Una decisione stabilita in seguito a quanto emerso in VI commissione Salute, Servizi sociali e sanitari, e dalla commissione speciale di indagine e di studio per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi.
Troppe criticità
In pratica si parla di servizi mai attivati in favore della popolazione disabile delle scuole superiori in queste quattro province siciliane. In maniera categorica si parla di “mancata attivazione dei servizi integrativi, migliorativi ed aggiuntivi, da parte delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi Comunali, in particolare di Palermo, di Catania, di Agrigento e di Trapani”. Un problema che, a detta degli stessi assessori regionale alla Famiglia e alle Autonomie locali, Antonio Scavone e Marco Zambuto, ancora si sarebbero protratti.
Il decreto di accertamento ispettivo
Nel decreto con cui si autorizzano le ispezioni, i due dirigenti generali dei dipartimenti coinvolti evidenziano che c’è un decreto dirigenziale del maggio scorso con cui il dipartimento regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali, sulla base di una legge regionale che era stata approvata il mese precedente, evidenzia che era stata impegnata la somma stanziata di 5 milioni di euro e contestualmente liquidata la quota del 50 per cento, pari a 2,5 milioni in favore delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi Comunali dell’lsola, per l’attivazione proprio dei servizi integrativi, migliorativi ed aggiuntivi in favore degli studenti con disabilità. Fondi che però furono decurtati lo scorso 8 settembre di un milione di euro per effetto di una modifica intervenuta alla stessa legge regionale. Ma come sono stati quindi impiegati quei soldi?
Cosa dovranno fare gli ispettori e chi sono
Sulla base di tali premesse è stato quindi ritenuto da parte dei due dirigenti generali di dare mandato al personale incaricato di individuare in ogni passaggio procedurale i tempi, la documentazione richiesta a corredo degli aventi diritto, la documentazione sostitutiva se rilasciata o richiesta, le dichiarazioni dei dirigenti scolastici e la presentazione della documentazione, nonché l’individuazione dei soggetti che dovevano espletare il servizio e la sua data di attivazione. In pratica agli ispettori si chiede di “rilevare, in ogni fase, criticità, ritardi, omissioni ed ogni azione colposa che abbia ritardato l’attivazione del servizio e l’assenza dello stesso che ha determinato l’impossibilita agli studenti con disabilità di poter frequentare la scuola”. Ad essere stati nominati in qualità di ispettori Daniela Di Rosa del dipartimento regionale della Famiglia e delle Politiche sociali e Angelo Sajeva del dipartimento regionale delle Autonomie locali.
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