Dopo il frigorifero degli orrori spuntano anche le salme senza nome al cimitero dei Rotoli. E’ un disastro senza fine, un insieme di disorganizzazione,mancanza di rispetto e chissà cos’altro quello che viene fuori nella gestione degli ultimi anni del cimitero.
Quattro salme senza nome
Sono quattro le casse a deposito alle quali non si riesce a dare un nome. Morti senza identità e che non si sa neanche da quanto tempo attendano sepoltura.
Le bare erano sotto i tendoni che sono stati finalmente dismessi. Erano in fondo fra le prime poste in quella collocazione. Ma non hanno più una etichetta e non si riesce a risalire alla loro identità e dunque neanche alla data in cui sono entrate nel cimitero senza più trovare pace e sepoltura
Altro capitolo della relazione degli orrori
Dopo lo scandalo dei resti umani trovati in un frigorifero dismesso, le bare senza nome sono un altro capitolo della relazione del direttore del Cimitero al commissario straordinario.
La relazione è stata al centro di un vertice d’urgenza convocato dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla con la struttura commissariale attivata. L’impressione è che si cerchino i responsabili ma bisognerà contemporaneamente anche dare un nome a quei corpi dimenticati.
La scena horror
I contenuti della relazione continuano ad essere rivelati, un poco alla volta, dal Giornale di Sicilia. Il primo capitolo di questi nuovi orrori è stato il ritrovamento di 7 salme all’interno di un frigo spento da tempo nella saletta che ospita le celle frigorifere. I decessi risalirebbero a un periodo fra i 7 e i 9 anni fa. Il tutto immerso in uno scenario horror, con topi morti. Scoperti anche oltre 2 mila tra pezzi anatomici e feti in gran parte mischiati fra loro. Risalirebbero a delle cremazioni di decine e decine di salme. E pare che non ci sia, anche in questo caso, alcuna etichettatura, quindi non sarebbe possibile risalire all’identità dei resti.
La svolta “illusoria”?
Appena un mese fa era stata annunciata una sorta di “svolta” nell’eterna emergenza al cimitero dei Rotoli. Come già preannunciato qualche giorno prima, i depositi temporanei, posti nel viale della seconda entrata del camposanto di lungomare Cristoforo Colombo, furono svuotati dalle centinaia di bare che li hanno popolati negli ultimi tre anni. Un risultato ottenuto grazie alle tumulazioni straordinarie e alla ripresa delle inumazioni nella parte alta del cimitero, che hanno permesso di far scendere il numero di bare a deposito al cimitero intorno alle 650 unità. La strada è ancora lunga ma questo primo passo aveva fatto intravedere una luce in fondo al tunnel.
La strada per uscire fuori dall’emergenza
Un’emergenza, quella del posizionamento delle salme del cimitero dei Rotoli, sulla quale aveva fatto il punto anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Aveva detto espressamente che si era attorno al 30-40% del percorso di fuoriuscita dall’emergenza tumulazioni. Una volontà che l’ex Rettore intende perseguire non solo attraverso un potenziamento dei loculi e dei campi d’inumazione. Anche attraverso degli interventi che riguarderanno le aree di pertinenze del cimitero e i quartieri limitrofi. Opere a cui si uniranno quelle che stanno interessando il vecchio forno crematorio e quelle che riguarderanno l’edificazione di una nuova struttura.
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