Nuovo assalto di turisti e bagnanti alla Scala dei Turchi attualmente sequestrata per il possibile rischio crolli. All’interno della falesia di marna bianca è vietato entrare dal 27 febbraio del 2020, quando la Procura di Agrigento aveva apposto i sigilli. Ma con l’arrivo dell’estate in molti hanno deciso di sfidare i divieti.

La denuncia di Mareamico Agrigento

“La Scala dei turchi lo scorso anno è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Agrigento, perché i frequenti crolli mettevano a rischio i visitatori. Nel provvedimento venivano individuati dei custodi giudiziari che avevano il compito di vigilare ed impedire la pubblica fruizione. Quest’anno nessuno custodisce nulla, nessuno vigila i luoghi e ogni giorno decine e decine di visitatori scavalcano le transenne e violando i sigilli, penetrano nell’area interdetta!”. Così l’associazione Mareamico di Agrigento interviene sui social network, denunciando quanto accade nella spiaggia di Realmonte.

Il video sui social

Non è la prima volta

Questa non è la prima volta che vengono violati i sigilli. Già lo scorso aprile, quando la Sicilia era in bilico tra zone rosse e arancioni, si erano verificate invasioni di bagnanti. Sul posto erano arrivati i Carabinieri e gli uomini della Capitaneria che hanno allontanato i visitatori.

Gli interventi della Regione

Più volte sia l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Toto Cordaro, sia lo stesso governatore Nello Musumeci, hanno ribadito l’intenzione da parte della Regione Siciliana di voler acquisire e mettere in sicurezza la falesia.

Una perizia idrogeologica, la definizione del progetto e la realizzazione delle opere di regimentazione delle acque in superficie e nel sottosuolo. Sono i prossimi passaggi che il governo Musumeci ha messo in cantiere per assicurare la tutela della Scala dei Turchi, la parete rocciosa lungo la costa di Realmonte, e ottenerne il dissequestro da parte della procura di Agrigento.

“Sarà redatta – spiegava l’assessore Cordaro – la perizia idrogeologica, passaggio preliminare al progetto e ai lavori di regimentazione delle acque in superficie e nel sottosuolo, che rappresentano la causa principale di erosione”.

 

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