Comincia la scuola in Sicilia e non c’è ancora soluzione per l’assistenza igienico-sanitaria degli alunni disabili gravi non autosufficienti che “così non potranno frequentare le lezioni vedendosi negato il diritto allo studio, mentre un migliaio di operatori formati per lo scopo restano senza lavoro”. Lo denuncia la Cgil Sicilia che assieme alle categorie Flc e Funzione pubblica ha preso parte ieri a un’audizione in V e VI commissione dell’Ars alla presenza anche dei direttori generali degli assessorati al Lavoro e all’Istruzione.  Cgil, Flc e Fp denunciano “un rimpallo di responsabilità tra gli assessorati che chiamano in causa anche le ex province, mentre il problema resta irrisolto”.

Compito agli Ata e non alle cooperative

Negli anni passati questo servizio è stato svolto da operatori di cooperative che avevano svolto una formazione specifica di 900 ore. “Oggi – rileva il sindacato – si vorrebbe affidare il compito agli Ata che hanno svolto solo 40 ore di formazione e hanno anche altre mansioni. Il risultato è – sostengono Cgil, Fp e Flc- negare agli studenti non autosufficienti il diritto di partecipare alle lezioni”.

Senza soluzione sarà mobilitazione

Il sindacato ha chiesto un altro incontro con la presenza degli assessori al Lavoro e all’istruzione, per deliberare l’affidamento del servizio agli operatori specializzati delle cooperative, implementando anche le risorse disponibili “che oggi ammontano a soli 4 milioni e  non sono pertanto sufficienti ad assicurare i servizi integrativi aggiuntivi previsti per i disabili gravi”. In assenza di soluzioni in tempi rapidi la Cgil annuncia iniziative di mobilitazione.

Il M5s presenta un ddl

“Un modello unico di gestione, che ponga fine alle troppe differenze che negli ultimi anni hanno caratterizzato l’erogazione dei servizi di assistenza igienico-personale e specialistica agli alunni con disabilità da parte dei comuni, delle città metropolitane e dei liberi consorzi comunali”. É questo l’obiettivo del disegno di legge presentato all’Ars dal Movimento 5 Stelle, prima firmataria Roberta Schillaci, “che mira – si legge nella nota – a porre ordine nel settore, caratterizzato dal proliferare da una ridda di regolamenti per sopperire alla mancanza di una uniforme legislazione in materia di servizi alla persona”. “Negli anni – sostiene la Schillaci – singoli distretti e singoli Comuni con propri regolamenti hanno realizzando variegate modalità di affidamento dei servizi alla persona, diversificati per i criteri di affidamento, di aggiudicazione, per le quantificazioni e di determinazioni di oneri e costi, a scapito dei principi di imparzialità, di trasparenza e di uniformità della qualità dei servizi erogati da parte della pubblica amministrazione. Il disegno di legge che ho presentato intende prevedere e disciplinare in maniera chiara ed univoca i servizi di assistenza all’interno delle scuole, promuovendo, accanto ai servizi statali, cure ed interventi compensativi ed aggiuntivi in grado di favorire efficacemente l’integrazione dell’alunno con disabilità”.

Problema anche negli anni passati

Il problema in realtà da tempo si trascina in Sicilia. Tanto che nel marzo scorso prese posizione l’europarlamentare siciliano Ignazio Corrao: “La Regione Siciliana ignora i bambini diversamente abili”. Questa la sua denuncia riguardo proprio all’assistenza igienico-sanitaria a scuola dopo la risposta a una interrogazione della Commissione Ue. “In risposta alla mia interrogazione,- disse Corrao – la Commissione Europea tiene a sottolineare che la responsabilità in tema di disabilità è del governo italiano”. In quell’occasione fu chiesto che il governo italiano accendesse i riflettori sul caso Sicilia dove, da inizio pandemia, migliaia di studenti diversamente abili non hanno l’assistenza igienico sanitaria a scuola.