Anche i 400 lavoratori portuali palermitani incrociano le braccia dalla mezzanotte per lo sciopero nazionale di 24 ore di marittimi, portuali e servizi tecnici e nautici, contro la diffusione crescente dell’autoproduzione e sul tema della sicurezza, proclamato dalle segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti.

Lo sciopero, per l’intera giornata lavorativa, è scattato in tutti i porti siciliani e delle isole minori e si fermeranno le operazioni di carico e scarico merci.

Nella provincia palermitana lo sciopero, indetto dalle segreterie di Filt, Fit Uilt, si tiene anche a Termini Imerese. Al porto di Palermo, dalla mezzanotte in poi le operazioni portuali sono state interrotte e si tengono, nel corso delle 24 ore, presidi permanenti all’interno di alcune aree specifiche. I lavoratori manifestano davanti alle sedi sindacali all’interno del porto, davanti ai portelloni delle navi di linea Ro-Ro che trasportano merci e passeggeri e mantengono presidi sulle banchine.

“Nonostante gli sforzi profusi dalle organizzazioni sindacali, al fine di scongiurare l’utilizzo da parte degli armatori dell’autoproduzione, tramite la quale le compagnie fanno svolgere ai marittimi le operazioni di rizzaggio e derizzaggio dei carichi a bordo delle navi, attività che invece competerebbe ai ai lavoratori delle compagnie portuali – si legge in una nota sindacale – negli ultimi tempi il verificarsi di casi di autoproduzione è sempre più frequente e alcune società continuano a insistere anche in Sicilia sull’uso dello striumento, per risparmiare sul costo della manodopera a terra”.

Le segreterie regionali di Filt,Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti lo ritengono “un attacco illegittimo – scrivono in una nota – rivolto non solo al lavoro portuale, ma all’intero sistema economico regionale siciliano, che oggi si regge su sottili equilibri, garantiti in primis dall’efficienza dei suoi porti. Tutto questo peraltro, non tiene neanche conto della richiesta depositata dalle scriventi presso la presidenza della Regione Sicilia, e in attesa di una convocazione ormai imminente”.

Secondo quanto previsto a livello nazionale, la protesta, garantendo le prestazioni minime previste dal contratto nazionale e dalla legge sullo sciopero, riguarda per l’intera prestazione tutti i lavoratori dei porti, i soci delle imprese articoli 16, 17 e 18, i dipendenti delle Autorità di Sistema Portuale. Per l’intero turno stop ai rimorchiatori, ormeggiatori e piloti. Per 8 ore gli amministrativi, gli operai, le biglietterie, il personale in servizio giornaliero e turistico e infine le navi traghetto e da carico presenti nei porti nazionali subiranno ritardi di 24 ore alla partenza”.