Dal governo regionale coro univoco nel ricordo della strage della via D’Amelio: “Memoria e verità”. E’ la posizione assunta dal presidente della Regione Renato Schifani e dall’assessore regionale Edy Tamajo, che alla cerimonia del 31° anniversario ha rappresentato l’esecutivo. Presente la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla caserma Lungaro di Palermo. Grande commozione in ricordo del giudice e degli agenti della scorta, uccisi dalla mafia il 19 luglio 1992. Erano presenti anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo della polizia Vittorio Pisani, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
Schifani: “Ferita mari rimarginata”
“Sono passati 31 anni – ha dichiarato il presidente della Regione Renato Schifani -, ma non si è ancora rimarginata la profonda ferita inferta alla Sicilia e all’Italia intera dalla strage di via D’Amelio. Senso dello Stato e della giustizia, dignità e rettitudine, accompagnati da un impegno indefesso contro ogni tipo di mafia e di illegalità, hanno reso il dottor Borsellino un esempio che rimarrà indelebile nella nostra storia. Per onorare davvero la sua memoria dobbiamo impegnarci, tutti quanti, ognuno nel proprio ruolo, nel portare avanti quelli che erano i suoi valori. E, allo stesso tempo, dobbiamo pretendere che venga fatta piena luce su quegli anni bui. Perché senza verità non potrà mai esserci giustizia, come ci ricordano le famiglie delle vittime alle quali esprimo tutta la mia vicinanza».
Tamajo: “Ricerca della verità”
“Il ricordo della strage di via D’Amelio è doveroso – ha detto l’assessore regionale Edy Tamajo che ha rappresentato questa mattina alla cerimonia il governo regionale – e ci sprona a proseguire in quel percorso di ricerca della verità. Verità che, dopo 31 anni, deve portarci finalmente a fare piena luce su una delle pagine più drammatiche della nostra storia repubblicana. Ottenere la verità significa rendere giustizia ai familiari del giudice Borsellino e a quelli degli agenti della sua scorta. Ma vuol dire anche dare un segnale forte a tutti quei cittadini onesti che, seguendo il loro esempio, rifiutano ogni giorno i disvalori mafiosi e continuano a rendere onore a queste figure senza scadere nella retorica”.
Lagalla: “Impegno leale per le istituzioni e memoria”
“Sono convinto – ha aggiunto il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla – che il rispetto della memoria, l’impegno leale per le istituzioni, sono le principali condizioni di un’antimafia popolare e sincera. Che sia inclusiva e pedagogica, capace di divenire volano di sempre più diffusi e condivisi comportamenti virtuosi. Oggi commemoriamo, con commozione e rimpianto, la tragica uccisione mafiosa di Paolo Borsellino e della sua scorta. Un doloroso ricordo, una memoria ancora viva, un’auspicabile occasione per sostituire alla discordia delle raffigurazioni l’unità degli intenti e l’ispirazione del nostro vivere comune. Ringrazio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per la sua presenza e per l’attenzione che il governo nazionale rivolge al nostro territorio”.
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