Resta almeno per il momento nelle mani dell’Ati Osa-Sisifo il servizio di assistenza domiciliare a Palermo e provincia. Così è stato deciso dal Tar che ha accolto la sospensiva presentata da alcune associazioni di tutela dei diritti dei disabili rilevando una serie di criticità nell’avvenuto passaggio del cambio di gestore sulla base di una direttiva dell’Asp di Palermo a partire dallo scorso 1 novembre. In ballo c’è un’attività di assistenza che riguarda circa 5 mila utenti.
Il servizio
L’Asp di Palermo eroga da anni il servizio di assistenza domiciliare integrata, conosciuta come Adi. Tale servizio, dal 2013, è garantito dalla Ati Osa/Sisifo che ancora oggi opera per effetto di numerose proroghe. Nell’ottobre 2020 l’assessorato regionale della Salute, con apposito decreto, ha avviato “il percorso finalizzato all’accreditamento degli erogatori per l’assistenza domiciliare ex articolo 22 del Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017”, prevedendo che “fino alla contrattualizzazione” dei soggetti accreditati il servizio venga garantito dagli attuali erogatori.
Il provvedimento impugnato
L’Asp di Palermo, invece, con delibera del 14 ottobre scorso, ha disposto l’avvicendamento dell’attuale erogatore, quindi l’Ati Osa- Sisifo, con altro soggetto, vale a dire l’Rti Osa-Medicasa, risultato vincitore di una precedente procedura selettiva risalente ad anni prima. Contro tale provvedimento hanno proposto ricorso, davanti al Tar Sicilia della sezione di Palermo, con il patrocinio degli avvocati Griolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, alcune associazioni di tutela dei diritti dei disabili ed i genitori di minori disabili gravi che, attualmente, usufruiscono del servizio di assistenza domiciliare integrata.
Le motivazioni del ricorso
In particolare, con il ricorso, gli avvocati Rubino e Impiduglia hanno rilevato come l’avvicendamento dei soggetti erogatori, già a partire dall’1 novembre scorso, fosse illegittimo in quanto adottato senza tenere in alcun modo conto del decreto assessoriale relativo all’accreditamento (nelle more del quale era stato inizialmente differito l’avvicendamento), senza accertare il superamento di alcune problematiche già esistenti e rilevate dalla stessa Asp relative al passaggio di consegne e nonostante il procedimento di accreditamento dei soggetti erogatori fosse già stato avviato.
Danno per i disabili
Con il ricorso è stato anche evidenziato come tale avvicendamento poteva arrecare un gravissimo pregiudizio per i disabili in termini di continuità dell’intervento assistenziale, di continuità organizzativa, di trattamento e sicurezza dei propri dati sensibili. I disabili, infatti, da un momento all’altro si sarebbero trovati a dovere cambiare soggetto erogatore nelle more dello svolgimento del proprio “Piano Assistenziale Individualizzato” (Pai), senza poter attendere neanche il suo completamento.
Passaggio congelato
Il presidente della terza sezione del Tar di Palermo, Maria Cristina Quiligotti, condividendo i motivi del ricorso sulla gravità del danno, ha sospeso il provvedimento dell’Asp di Palermo relativo al contestato avvicendamento e fissato l’udienza camerale per entrare nel merito il prossimo 23 novembre. Nelle more che per l’appunto si tenga questa udienza nessun avvicendamento potrà avvenire e l’attuale erogatore, l’Ati Osa-Sisifo, continuerà a garantire il servizio di assistenza domiciliare integrata.
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