Rapine, estorsioni e anche tentato omicidio. Sono alcune tra le accuse più pesanti vario titolo a carico dei 12 indagati di un’organizzazione smantellata tra Palermo e il Nord Italia. L’operazione scattata all’alba di oggi condotta dal nucleo investigativo dei carabinieri di Asti.

Le città coinvolte

Eseguite ordinanze di custodia cautelare tra Palermo, Asti, Cuneo, Rovigo e Pisa. le accuse sono a vario titolo di tentato omicidio, estorsione, rapina in abitazione, incendio doloso, armi e stupefacenti. Impiegati 70 carabinieri dei vari comandi provinciali delle città coinvolte ed unità dei cinofili. Si cercano armi, esplosivi e stupefacenti. I particolari dell’operazione saranno illustrati nel corso della mattinata al termine delle operazioni.

Altra retata nel Catanese

Nei mesi scorsi scattò un’altra importante retata a Catania, ad eseguirla la polizia di Stato. Fu smantellato in quel caso un sodalizio criminale dedito alle estorsioni, alle rapine e alla droga. Nella ricostruzione degli inquirenti emerge anche un tentato omicidio. Nella provincia catanese è l’ennesimo colpo inferto a Cosa nostra. L’operazione prese il nome di “Third family” e fu mirata ai membri di un sodalizio criminale, arrestati per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, aggravata dall’essere armata, tentato omicidio aggravato, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanza stupefacente. Ed ancora detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, reati in materia di armi e ricettazione, tentata rapina aggravata, tentata estorsione aggravata, evasione e favoreggiamento personale al traffico di sostanze stupefacenti.

A gennaio altra operazione

A gennaio di quest’anno erano scattati altri 16 arresti a Catania nell’ambito di un’altra operazione antimafia. Su delega della Procura Distrettuale-Direzione Distrettuale Antimafia, la polizia ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal gip del tribunale di Catania. Le indagini in questo caso furono avviate nel 2015 nell’ambito del contrasto alle iniziative delinquenziali poste in essere dalla cosca mafiosa “Pillera-Puntina”. Le attività investigative si sono avvalse del contributo di diversi collaboratori di giustizia. Sedici fermati indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso, estorsione e usura.

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