Torna la paura nelle coste siciliane ed in particolare della provincia palermitana dove è stata avvista una tromba d’aria. Un impatto visivo davvero tremendo per chi questa mattina si è affacciato da casa ed ha visto questo fenomeno tra Isola delle Femmine e la borgata marinara palermitana di Sferracavallo.

Impatto pauroso

Davvero pauroso l’effetto visivo di questo “colosso” che si erge all’orizzonte e che è capace anche di spazzare intere città, come è accaduto in paesi tropicali. E recentemente anche in Sicilia. Stando a quanto sostengono gli esperti, questa tromba d’aria avvistata nelle coste del palermitano sarebbe frutto dell’arrivo dell’aria gelida dalla Russia. Comunque si parla al momento di “debole intensità” ed al momento non ci sono segnalazioni di danni.

La Sicilia segnata da questi eventi

Nel novembre scorso una tromba d’aria fece la sua comparsa in Sicilia lasciando purtroppo danni e tragedie. Il fenomeno meteorologico ha provocato la morte di un uomo di 53 anni a Modica, nel ragusano. L’uomo uscito da casa sarebbe stato colpito in pieno dal violento vortice. La tromba d’aria dello scorso novembre interessò anche la zona del mercato ortofrutticolo di Comiso, vicino il rifornimento Lukoil. Fu anche chiusa la strada provinciale 7, che da Comiso porta a Chiaramonte Gulfi, dopo che il materiale di copertura volò dai tetti di alcune botteghe e finì sulla strada.

I danni

Sempre nel ragusano la tromba d’aria che si è abbattuta nel novembre scorso causò danni a Licata e in particolare nel porto ad alcuni pescherecci, nonché ai cantieri navali. A Sciacca, così come nel trapanese, il fenomeno ha creato il terrore tra i residenti. Evento atmosferico che ha interessato anche il territorio di Bisacquino, nel palermitano, con la conseguenza di alcuni danni. In particolare andò distrutta una struttura leggera adibita a copertura per ricovero merci e attrezzi agricoli, che apparteneva ad un’azienda locale.

Altri eventi tragici in Sicilia

Di recente la Sicilia è stata colpita da altri simili eventi tragici. Lo scorso 26 ottobre morì Paolo Claudio Agatino Grassidonio, 53 anni, a Gravina di Catania per il nubifragio che si è abbattuto nel Catanese. Era un volontario dell’associazione nazionale carabinieri (Anc) di Nicolosi. L’uomo è stato ucciso dalla furia dell’acqua rimanendo incastrato sotto un’auto mentre era in corso in quella zona della cittadina etnea la fase più acuta dell’evento alluvionale. Appena qualche giorno prima ci furono altre due vittime sempre nel catanese, un uomo di 67 anni e la moglie di 65. Entrambi di Scordia, furono travolti da un’ondata di fango in contrada Ogliastro. I corpi furono trovati in un vicino agrumeto, a poca distanza dal luogo in cui erano stati visti.

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