“Abbiamo assunto l’impegno di dotare il nostro Paese del piano strategico per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Si tratta di una risposta importante in linea con quanto dettato dall’Ue”. Lo ha detto il sottosegretario al lavoro Francesca Puglisi intervenendo alla 69sima edizione della giornata dell’Anmil per le vittime degli incidenti sul lavoro nel complesso monumentale dello Spasimo a Palermo.

“Aumenteremo – ha spiegato – di 150 unità l’organico dell’ispettorato nazionale del lavoro: serve più personale perchè nonostante le risorse siano oggi molto limitate l’ispettorato nel 2018 ha effettato 20492 controlli e ha accertato un tasso d’irregolarità pari a circa l’82%. Ecco perchè i controlli sono fondamentali e vanno incrementati. Il piano dovrebbe tracciare quelle modalità di analisi, studio e azione che mettano in collegamento sinergico il piano nazionale con quello territoriale per rinnovare la governance”.

“La prima prima cosa da affrontare è la complessità della governance del coordinamento dei controlli in cui sono coinvolti Stato e Regioni. Una frammentazione dell’attività di vigilanza che non fa bene all’efficacia degli interventi. Serve coordinamento. Dobbiamo farci carico del problema intero dalla prevenzione e la diffusione di una cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro alla valutazione del rischio sino all’eventuale percorso di cura, riabilitazione, reinserimento sociale e lavorativo di chi è stato vittima di incidente sul lavoro” ha  aggiunto il sottosegretario.

“Dalla prima riunione del tavolo dei ministeri del Lavoro e della Salute – ha aggiunto – è emersa l’esigenza di aggiornare il dl 81 del 2008 di cui dopo 10 anni mancano 15 decreti attuativi. E allo stesso tempo pensiamo che quel testo vada anche cambiato perchè sono intervenuti cambiamenti epocali nel mercato del lavoro e alle sue modalità di organizzazione, basti pensare ai lavoratori delle piattaforme digitali. Inizieremo martedì a votare gli emendamenti al testo del decreto crisi dove daremo sicurezza anche ai lavoratori delle piattaforme digitali”. “Dobbiamo contrastare – ha aggiunto – il lavoro nero e il caporalato. Aver inserito nello sblocca Italia le gare al minor prezzo ovvero al massimo ribasso è stato un errore che dobbiamo correggere. E si può fare anche per via regolamentare amministrativa senza impegnare il Parlamento per mesi bloccando cantieri e opere”.

E alle iniziative di Palermo è arrivato anche il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “La sicurezza di chi lavora è una priorità sociale ed è uno dei fattori più rilevanti per la qualità della nostra convivenza. Non possiamo accettare passivamente le tragedie che continuiamo ad avere di fronte. Le istituzioni e la comunità nel suo insieme devono saper reagire con determinazione e responsabilità”.

Per il sindacato è Sebastiano Cappuccio segretario generale Cisl Sicilia ad esprimersi “Zero infortuni. È questo per noi il traguardo. E se qualcuno pensa che siamo degli illusi, sbaglia. Gli oltre cinquanta morti sul lavoro in Sicilia dall’inizio dell’anno, sono un fatto di inciviltà. Zero infortuni è l’obiettivo al quale tutti, forze sociali e istituzioni, dobbiamo puntare. In Sicilia e non solo”.

Per Cappuccio, non è più tempo di parole e di promesse. Ogni giorno muoiono in media tre persone mentre lavorano. “Serve una svolta, vanno potenziati gli organici degli Ispettorati, troppo esigui. E assieme ai controlli, parallelamente, vanno realizzati investimenti in formazione e prevenzione. A cominciare dal mondo della scuola. E va incentivata la tecnologia della sicurezza”. La Cisl Sicilia, fa sapere il segretario generale, “chiede all’istituzione nazionale preposta, una decisiva attenzione anche sui temi della sicurezza, alle regioni del Sud”. Al governo regionale, che su questo fronte apra un “confronto per la definizione degli strumenti utili, compresi i meccanismi premiali e di penalizzazione in funzione delle condizioni di prevenzione e sicurezza”. Perché la salute di chi è al lavoro deve essere priorità di tutte le agende istituzionali. “Se così non sarà – aggiunge il segretario – siamo pronti ad avviare una stagione di forte mobilitazione”.

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