- Vaccinare rapidamente i lavoratori delle società partecipate del Comune di Palermo
- Lo chiedono presidenti e amministratori unici delle società
- Inviata una lettera all’assessore Razza
- Nella lettera si parla di “elevati livelli di rischio per il personale”
Mettere in sicurezza con le vaccinazioni anti-Covid i lavoratori delle società partecipate del Comune di Palermo che garantiscono servizi essenziali e di pubblica utilità dall’acqua al gas, dalla raccolta dei rifiuti ai trasporti.
Lettera all’assessore Razza dei presidenti delle società partecipate
E’ quanto hanno chiesto all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, con una lettera, i presidenti e amministratori unici di Amap, Amat, AMG Energia, Rap, Reset e Sispi esprimendo forte preoccupazione per l’attuale crescita di contagi spinta dalle varianti del virus.
“Garantiamo servizi essenziali e non interrompibili”
I lavoratori delle società partecipate garantiscono ogni giorno a Palermo servizi essenziali, prestazioni indispensabili e non interrompibili, dall’erogazione idrica alla distribuzione del gas, dalla raccolta dei rifiuti al trasporto pubblico, dall’illuminazione pubblica ai sistemi informatici e sono quotidianamente esposti a rischi elevati di contagio da Covid-19, scrivono gli amministratori Mario Butera (AMG Energia), Michele Cimino (Amat), Alessandro Di Martino (Amap), Cesare Lapiana (Sispi), Giuseppe Norata (Rap) e Antonio Perniciaro (Reset) nella nota inviata all’assessore Razza ma anche alla dirigente del Dasoe (Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio regionale) della Regione, Maria Letizia di Liberti e al commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 nella provincia di Palermo, Renato Costa.
Ancora nessuna circolare
“Tra i target individuati dal ministero della Salute come prioritari per il vaccino ci sono i lavoratori dei servizi essenziali, comparto cui appartengono le società partecipate comunali che ad oggi, però, non hanno ricevuto alcuna circolare, comunicazione o richiesta di elenchi dei propri dipendenti da parte della Regione – sottolineano gli amministratori delle società – Nessuna polemica, ma chiediamo urgentemente la giusta attenzione e le dovute tutele per quanti ogni giorno assumono elevati livelli di rischio venendo a contatto con il pubblico, entrando nelle case della gente, effettuando interventi di manutenzione che richiedono contatti stretti per garantire servizi indispensabili e non interrompibili e per assicurare la tenuta e sicurezza delle reti. É impensabile che nessuno si ponga il problema di cosa succederebbe se non si potesse garantire la regolare fruizione di servizi essenziali come acqua o gas”.
Elevati livelli di rischio per il personale
Si tratta di servizi che, proprio in ragione della loro natura, non hanno mai subito interruzioni, neppure durante i mesi di lockdown nazionale, che vanno garantiti senza alcuna sospensione e comportano l’assunzione di elevati livelli di rischio per le modalità di svolgimento, che presuppongono il contatto diretto con il pubblico o con i soggetti cui il servizio viene reso (per l’installazione dei contatori del gas è necessario l’accesso nelle abitazioni private) nonché per l’esposizione a materiali che possono essere potenzialmente veicolo di contagio, come nel caso dei rifiuti. “I numerosi casi Covid-19 registrati sino ad oggi e, in alcuni momenti, la presenza di veri e propri focolai mettono in crisi l’organizzazione delle società, lo svolgimento degli interventi e la loro programmazione – scrivono gli amministratori nella lettera inviata all’assessore Razza – ma, prospettiva ancora più grave, possono determinare l’interruzione dei servizi resi, che richiedono un presidio costante e attività tempestive anche per gli elevati standard di sicurezza necessari come nel caso della manutenzione delle reti gas, idriche e di pubblica illuminazione, con risvolti di rilevante gravità”.
La richiesta di allestimento di nuovi centri vaccinali
Le società sono pronte a trasmettere sin da subito all’assessore regionale alla Salute gli elenchi dei propri dipendenti ma anche a mettere a disposizione i propri spazi aziendali per l’allestimento di centri vaccinali.
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