Dopo la protesta di piazza, a Palermo, i lavoratori Almaviva hanno incontrato il Governatore Nello Musumeci.

“La Regione Siciliana chiederà un incontro al ministero del Lavoro per discutere della vertenza Almaviva. Lo ha annunciato il governatore Nello Musumeci ai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, ricevuti a Palazzo d’Orleans al termine della manifestazione organizzata per dire “no” ai milleseicento licenziamenti che il colosso dei call center ha comunicato di volere effettuare a Palermo, a partire dal prossimo 10 settembre. I sindacalisti hanno lanciato un allarme e temono l’acuirsi della crisi sociale, che coinvolge tanto la Sicilia occidentale quanto quella orientale.

“Speriamo – ha detto il presidente Musumeci – che ci rispondano presto. Di certo non rinunceremo alla nostra azione di forte stimolo nei confronti del governo nazionale e delle aziende, non tralasciando alcun tentativo”.

Nel corso dell’incontro, al quale era presente anche l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano, il governatore ha sottolineato come la Regione guardi con la massima attenzione alla vertenza Almaviva. “Siamo- ha detto – seriamente preoccupati perché questa è una terra che non si può permettere il lusso di perdere nemmeno un solo posto di lavoro”.

Musumeci ha auspicato una positiva interlocuzione con Roma e ha preannunciato un intervento presso l’azienda e le committenti. “Siamo anche pronti – ha aggiunto – a creare una task-force, ma è evidente che se il nostro gruppo di lavoro non riesce poi ad avere un confronto serio con l’esecutivo nazionale, ogni trattativa è destinata a esaurirsi qui in Sicilia e tutto diventa davvero estremamente complicato. Stiamo pagando – ha concluso amaramente – una stagione di recessione che, come un vento impetuoso, finisce per coinvolgere tutto e tutti e a subirne le conseguenze maggiori sono sempre le persone più deboli: questa è la realtà che abbiamo trovato, contro la quale ogni giorno ci battiamo per contrastarla”.

“L’incontro col presidente della Regione Musumeci ha prodotto pochi risultati, non siamo rimasti soddisfatti. C’è un impegno del presidente ma non sono stati individuati tempi certi nè una modalità di intervento. Avremmo potuto evitare lo sciopero? Sarebbe bastata una richiesta di incontro? Non è così. Musumeci dovrebbe sapere che da 9 mesi Almaviva è in crisi e che la Regione è intervenuta per un accordo che alla fine si è rivelato un flop”.

Lo dichiara il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso, al termine dell’incontro tra il presidente della Regione Nello Musumeci e una delegazione di sindacati, avvenuto a fine mattinata a palazzo d’Orleans, dove è confluito il corteo di protesta di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl sulla vertenza Almaviva Palermo. Alla mobilitazione ha partecipato circa un migliaio di lavoratori.

“Adesso – prosegue Rosso – non c’è più tempo: la Regione deve intervenire presso il ministero del Lavoro per chiedere risposte in tempi certi per scongiurare i 1.600 licenziamenti previsti per settembre. E’ necessario che il presidente Musumeci capisca che in Sicilia ci sono 20 mila occupati nei call center. Il presidente si faccia interprete col governo nazionale per supportare i punti che l’Slc Cgil da mesi urla in tutte le sedi. Primo: una lotta concreta contro le delocalizzazioni all’estero. Secondo: certezza nei contratti. Non è possibile che le multinazionali da un giorno all’altro decidano di tagliare i volumi di traffico del 70 per cento. Terzo: rispetto delle tariffe contrattuali. Quarto: un fondo strutturale di 50-100 milioni di euro per investire nel settore dei servizi con formazione costante e continua per l’uso delle nuove tecnologie”.

“Chiediamo che Almaviva – prosegue Rosso – cominci a investire a Palermo, a partire dal fatto che deve portare lavoro pregiato, information technology. Con 20 mila occupati, pretendiamo rispetto per un ramo di attività che deve avere un progetto di politiche industriali che consolidi il lavoro nell’Isola. Ci saremmo aspettati che il presidente prendesse un impegno con una una data certa per dare risposte concrete subito ai lavoratori e ai sindacati. Continueremo la nostra lotta in tutti i luoghi consentiti per difendere il nostro posto di lavoro”.

“La crisi di Almaviva, con il rischio concreto che migliaia di lavoratori siano licenziati, è una calamità per la Sicilia e il Sud. Questa crisi si affronta non con la solidarietà a parole, ma con un piano serio e con il massimo impegno, atteggiamento che in questi ultimi mesi è mancato, sia a livello regionale che a livello nazionale”. Lo dice in una nota il senatore del Pd Davide Faraone.

“Di fronte a una crisi di sistema che mette a rischio il futuro di una intera generazione, la politica deve agire unita, senza bandierine, né colori politici. Per questa ragione, lunedì 29 luglio con la senatrice Teresa Bellanova incontreremo a Palermo i sindacati e i lavoratori”.

L’incontro si terrà in via Mozart 8 – Palermo e si dividerà in due step: alle 12 – Faraone e Bellanova incontreranno i segretari generali di categoria Cgil, Cisl, Uil e Ugl e alle 14:30 i lavoratori Almaviva.

“Questo sindacato – ha detto il segretario generale della Uilcom Giuseppe Tumminia – ha chiesto al governo regionale di esercitare tutta la forza politica nei confronti dei committenti, chiamati a garantire volumi di attività utili alla sostenibilità sociale della vertenza. Il Presidente della Regione ha dichiarato che già in serata chiederà l’istituzione di un tavolo ministeriale per Almaviva, e procederà ad attivare un confronto con i maggiori committenti, Tim e Wind. Così come verificherà la possibilità di sostenere interventi strutturali per la riconversione professionale”.

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