• Utilizzare i fondi Pnrr in Sicilia per riorganizzare il sistema sanitario regionale
  • Potenziare la medicina del territorio, l’assistenza domiciliare a case ed ospedali
  • La Cisl chiede risposte precise sui fondi per la realizzazione nella regione degli ospedali di comunità
  • L’Ugl punta sui fondi per la ripartenza del sistema e delle prestazioni post covid19

“Utilizzare i fondi del Pnrr destinati alla Sicilia per riorganizzare il sistema sanitario regionale, potenziando la medicina del territorio, dall’assistenza domiciliare alle case e agli ospedali di comunità”. È la posizione con cui la Cisl siciliana, rappresentata dai segretari generali della Cisl, Sebastiano Cappuccio, e della Cisl Funzione pubblica, Paolo Montera, si è presentata al confronto con l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, sulle questioni più urgenti che riguardano la Sanità siciliana.

“È questa – dicono i due sindacalisti – la strategia che riteniamo più giusta per affrontare il perdurare dell’emergenza pandemica da Covid-19 senza gravare ulteriormente sugli ospedali e, soprattutto, senza venire meno al dovere di curare anche i pazienti con altre patologie”.

Chieste risposte su fondi per realizzare ospedali di comunità

In particolare, Cappuccio e Montera hanno chiesto risposte precise sui fondi da destinare alla realizzazione in Sicilia degli ospedali di comunità, che svolgono una funzione ‘intermedia’ tra il domicilio e il ricovero ospedaliero al fine di sgravare l’ospedale da prestazioni di bassa complessità. Complessivamente, secondo il fabbisogno, nella regione dovrebbero essere 99, con una prima attivazione, in base alle somme stanziate, di 31 strutture.

Il piano del governo nazionale, tra l’altro, prevede per questo obiettivo fino a 30.000 nuove assunzioni, nelle diverse figure professionali, da destinare ai territori entro il 2026.

40 milioni per il recupero delle prestazioni sanitarie

Punata sul ritorno alla normalità, invece, l’Ugl “Abbiamo preso atto positivamente che la Regione siciliana ha impegnato poco meno di 40 milioni di euro per il recupero delle prestazioni sanitarie saltate in questo anno e mezzo a causa dell’arrivo del Covid19, ma siamo convinti che sia necessario affidare ad un’unica cabina di regia regionale la gestione e lo smaltimento delle centinaia di richieste per evitare disfunzioni e sprechi.” hanno detto i rappresentanti della Ugl Sicilia auspicando un maggiore efficientamento della macchina sanitaria isolana.

La posizione dell’Ugl

“E’ senza dubbio una cifra rilevante che auspichiamo possa essere utilizzata al meglio, soprattutto per il rischio che con l’attuale sistema le visite vengano distribuite in modo non ottimizzato – hanno dichiarato Giuseppe Messina, segretario regionale, con il segretario regionale della federazione Salute Carmelo Urzì ed il responsabile regionale dei medici Raffaele Lanteri. In questo senso è fondamentale la ridistribuzione ad ogni struttura delle indagini diagnostiche annullate e non solo riassegnazione a quella in cui sono saltate. La criticità, che si andrebbe a verificare, è quella che alcune strutture più virtuose potrebbero restare vuote, mentre quelle che non hanno recuperato continueranno ad essere in overbooking, motivo per cui non si risolverebbe il problema della rapidità dei recuperi nell’ambito del contesto sanitario pubblico. A nostro avviso – continuano – come abbiamo sempre sostenuto serve l’urgente istituzione di un cruscotto regionale centralizzato, sulla scorta delle soddisfacenti esperienze già implementate da altre regioni, per ottenere un’equa ripartizione delle prestazioni e, di conseguenza, delle risorse economiche, strutturali ed umane messe in campo per quest’importante campagna. Purtroppo non si muore solo di Covid19, ma anche di altre patologie per cui la prevenzione ed il controllo sono azioni imprescindibili ed improcrastinabili. Riprendere velocemente ciò che la pandemia forzatamente ha bloccato, è una sfida che non bisogna affatto perdere a causa di negligenze organizzative a maggior ragione del fatto che i fondi ci sono e sono considerevoli. Per questo siamo certi che l’assessore Razza, che ringraziamo per aver ripreso il dialogo con la parte sindacale, affronterà questi ed altri temi nelle prossime settimane per trovare soluzioni congiunte per il bene dei cittadini e degli operatori sanitari. – concludono i sindacalisti della Ugl Sicilia”.

Necessario non disperdere risorse per la Uil

“E’ necessario riorganizzare il nostro sistema sanitario regionale non disperdendo il patrimonio di esperienze e professionalità messe in campo per fronteggiare la pandemia. Il governo Musumeci non può perdere altro tempo altrimenti i problemi che riguardano questo settore rimarranno insoluti”. Questa la richiesta di Claudio Barone ed Enzo Tango, segretari della Uil e Uil Fpl Sicilia, ieri all’incontro con l’assessore regionale Razza, che hanno aggiunto: “Competenze mediche, infermieristiche, informatiche e amministrative sono preziose e necessarie per costruire un modello diverso di sanità che consenta un’assistenza migliore nel territorio”. Case della salute, coordinamento della rete dei medici di famiglia, guardie mediche, strutture territoriali, telemedicina, formazione e qualificazione di personale, specializzazioni: per la Uil tutto questo è possibile utilizzando le risorse che si sono liberate dopo l’emergenza sanitaria. Importantissima, oggi più che mai, per questo sindacato potrebbe essere la funzione del Cefpas. E Barone e Tango continuano: “Una rete medica più efficiente può consentire di recuperare risorse diminuendo ricoveri impropri e viaggi della speranza che portano più di 350 milioni alle altre regioni”. Un’altra criticità per la Uil Sicilia è quella della Seus-118: “La Regione deve sciogliere ogni indugio e adottare subito soluzioni per mettere in sicurezza i lavoratori e questo servizio essenziale di emergenza-urgenza”.

Nuovo incontro programmato per il 28 luglio

“Riaperto il confronto, abbiamo subito programmato il prossimo incontro per mercoledì 28 luglio così da continuare a discutere dei temi più urgenti che riguardano il settore e pressare affinché si intervenga per tempo. Considerando l’andamento dei nuovi contagi da Covid19, che preoccupa per via della diffusione di varianti come la Delta, ci aspettiamo – aggiungono in conclusione i rappresentanti Cisl Cappuccio e Montera – che la Regione potenzi innanzitutto la campagna vaccinale e si organizzi per tempo per rinforzare il sistema sanitario e non mandare nuovamente in sofferenza gli ospedali”.

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