Si è riunito il Forum permanente contro la violenza sulle donne che ha messo al centro la programmazione del fondo Pari opportunità 2022. Si tratta del Forum permanente contro le molestie e la violenza sulle donne che si è riunito all’assessorato della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, in via Trinacria, a Palermo.

Fondi per le pari opportunità

L’assessore Nuccia Albano, insieme con il dirigente del dipartimento Politiche sociali, Maria Letizia Di Liberti, ha annunciato che con il fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità alla Sicilia sono stati assegnati circa 3,8 milioni di euro che, con le risorse relative al 2021, saranno utilizzati a sostegno dei centri antiviolenza e delle case-rifugio già esistenti e, in particolare, per aumentare il numero di questi servizi, in modo da favorirne una maggiore capillarità.

La rete anti-violenza in Sicilia

Al momento sono operanti sul territorio regionale 30 centri antiviolenza e 56 strutture di accoglienza a indirizzo segreto. “La diffusione di questi istituti in ambito provinciale risulta non omogenea – ha detto Albano – Passiamo, infatti, dai 7 centri antiviolenza a Messina, ai 6 a Palermo e a Siracusa, ai 3 a Catania e a Ragusa. Solo 2 ad Agrigento, uno a Caltanissetta, Enna e Trapani. Per quanto riguarda le strutture di accoglienza a indirizzo segreto, si passa dalle 15 di Agrigento alle 3 di Messina, evidentemente una sproporzione considerando l’estensione dei due territori. Occorre rivisitare gli standard regionali adottati per i centri antiviolenza e le case-rifugio in considerazione delle recenti modifiche adottate in sede nazionale”

Progetti di recupero anche per gli uomini responsabili di aggressioni

“La Regione è impegnata in azioni per il recupero degli uomini maltrattanti e l’istituzione di centri per uomini autori o potenziali autori di violenza di genere. “A tal riguardo ha concluso l’assessore – sono stati finanziati, in Sicilia, due progetti nelle province di Palermo e Caltanissetta che hanno prodotto i primi effetti sia per la creazione di un protocollo d’intesa con le istituzioni interessate (come magistratura e servizi territoriali dell’Asp) che per la presa in carico dei soggetti con l’obiettivo di modificare i modelli comportamentali violenti e prevenire la recidiva”.

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