Sono complessivamente 430, tra cui 13 minori, i migranti che erano a bordo del peschereccio che ieri sera si è incagliato davanti al molo di Levante del porto di Pozzallo. Le operazioni di trasbordo dei profughi effettuate con alcuni gommoni e un rimorchiatore si sono concluse alle 2 di notte. I migranti, apparsi in buone condizioni di salute, sono stati trasferiti nella palestra comunale per essere sottoposti ai controlli sanitari anti Covid.

Le attività di questa mattina

Questa mattina dovrebbero essere imbarcati su una nave quarantena. La macchina dell’accoglienza è stata coordinata dal sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, che si è tenuto costantemente in contatto con la prefettura di Ragusa.

Una continua emergenza

Il 22 settembre scorso arrivarono 121 migranti nel porto di Pozzallo a bordo di una motovedetta della guardia costiera. I migranti furono soccorsi al largo delle coste siciliane. Le operazioni di sbarco e relativa assistenza si sono concluse a notte fonda.  Appena 5 giorni prima si erano verificati altri sbarchi nelle coste siciliane. Sono stati 108 i migranti in quel caso – tunisini, egiziani, nigeriani, siriani e libici – arrivati di notte, con tre diverse imbarcazioni, a Lampedusa. All’hotspot di contrada Imbriacola erano presenti in quel momento 880 persone, nonostante la capienza massima fosse di 250. I carabinieri intercettarono 7 tunisini sbarcati autonomamente sul molo commerciale con una barca di 6 metri. La capitaneria di porto ha avvistato a un miglio dalla costa una barca di 12 metri con a bordo 87 migranti, fra cui una donna. Sempre la guardia costiera, a 2 miglia a Sud da Lampedusa, ha intercettato un altro barchino di 6 metri con 14 egiziani a bordo. Il giorno prima la capitaneria di porto e la guardia di finanza avevano sbarcato a molo Favarolo, a Lampedusa, 101 egiziani e marocchini, fra cui 4 minori. Il gruppo era su un’imbarcazione di 10 metri che è stata intercettata a 15 miglia Sud-Est dell’isola.

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