- La polizia ha arrestato a Vittoria un uomo per possesso di armi
- Ha sparato dei colpi di pistola nel suo condominio
- Aveva nella sua casa anche dei botti clandestini
- E’ stato condotto nel carcere di Ragusa
Gli agenti del commissariato di polizia di Vittoria hanno arrestato un uomo, con precedenti penali, residente a Vittoria, accusato dell’esplosione di alcuni colpi di pistola nel suo condominio.
Arresto per possesso di armi
Nei suoi confronti, sono state formalizzate le accuse di “detenzione illegale di armi da fuoco clandestine e munizionamento e relativa ricettazione, esplosioni pericolose in luogo pubblico e resistenza a pubblico ufficiale” ed al termine delle indagini, come disposto dalla Procura di Ragusa, l’indagato è stato accompagnato in cella, nel penitenziario di Ragusa.
La vicenda
L’esplosione dei colpi di pistola, le cui ragioni non sono ancora chiare, forse legate ad una lite condominiale, è avvenuta nel pomeriggio di lunedì, secondo quanto emerge nella ricostruzione delle forze dell’ordine. Gli agenti hanno accertato che un proiettile aveva forato la persiana di una finestra.
Le indagini del commissariato di polizia, compiute insieme al personale della Scientifica, hanno permesso di individuare il punto da cui sono partiti gli spari, l’abitazione dell’indagato
La perquisizione
E’ scattata una perquisizione nell’abitazione, nel corso della quale, gli agenti di polizia di Vittoria hanno rinvenuto e sequestrare “due pistole con matricola abrasa, numeroso munizionamento di diverso calibro e vario materiale esplodente (petardi e botti di vario tipo)” spiegano dalla Questura di Ragusa.
La resistenza
Prima del rinvenimento delle armi, “l’uomo manifestava evidenti segni di insofferenza tentando di impedire l’accesso nell’abitazione ma veniva prontamente bloccato dagli agenti operanti” aggiungono gli inquirenti. Nelle prossime ore, l’uomo sarà sentito dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ragusa in occasione dell’udienza di convalida della misura cautelare, per cui potrà chiarire la sua posizione o magari difendersi dalle tesi della polizia.
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