Nonostante i controlli disposti al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza, riunitosi in Prefettura la settimana scorsa, ed un’interrogazione parlamentare al Governo nazionale, un’altra intimidazione si è verificata la scorsa notte a Siracusa. Un incendio ha divorato una macchina, una Fiat Punto, parcheggiata in via Bartolomeo Cannizzo, nel rione di Bosco Minniti, una delle zone più sensibili per lo spaccio in città, dove opera una cellula, finita circa due anni e mezzo fa, in un’inchiesta antimafia, denominata Aretusa, per cui è in corso un processo al palazzo di giustizia di Siracusa.
Le indagini sono condotte dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa che, due giorni fa, proprio in questa zona hanno portato a termine un’operazione contro il traffico di stupefacenti, culminata con due arresti ed il sequestro di circa un chilo e mezzo di droga, tra marijuana e cocaina. Non ci sono elementi, al momento, per capire se vi sono collegamenti legati a questi fatti, gli inquirenti stanno scavando nella vita del proprietario dell’auto anche perché non è da escludere un avvertimento maturato nella sfera privata.
Ma questa striscia di intimidazioni sembra non aver ormai fine ed a preoccuparsene è stata la parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, Maria Carolina Varchi, autrice di un’interrogazione ai ministri dell’Interno e della Difesa.
“Desta preoccupazione l’escalation di eventi delittuosi – scrive la parlamentare di Fratelli d’Italia – che si sta registrando in questo periodo a Siracusa e che sta destando paura tra i residenti; a distanza di pochi giorni dal primo, un secondo pacco bomba è stato rinvenuto in città: l’ordigno rudimentale era disinnescato, ma fino a quando l’allarme non è rientrato, i residenti hanno vissuto momenti di vero terrore. L’intervento degli artificieri di Catania si era già reso necessario il 2 maggio, quando gli agenti della Polizia di stato e i vigili del fuoco erano intervenuti in via Pietro Novelli per la presenza di un ordigno sul parabrezza di un’auto e in quel caso non era disinnescato anzi, pare che già vi fosse stata un’esplosione che ha spinto i residenti a chiamare le forze dell’ordine”.
La parlamentare mette nel conto anche gli incendi che si sono registrati nelle ultime settimane. “Nella notte tra il 9 e 10 maggio, in via Barresi, sono andate – scrive Maria Carolina Varchi – a fuoco tre auto e, secondo le prime indiscrezioni, anche se non ci sono conferme da parte degli inquirenti, l’incendio sarebbe di origine dolosa; un’altra auto era stata data alle fiamme il 31 marzo scorso in via Filisto, proprio la via in cui è stato ritrovato l’ultimo pacco bomba; sempre in via Barresi, pochi giorni fa agenti e Vigili del Fuoco sono intervenuti per l’incendio di un’autovettura, completamente distrutta dalle fiamme, che hanno lambito anche un ciclomotore; e ancora, nel pomeriggio del 30 aprile, invece, un incendio ha danneggiato nuovamente il chioschetto del Monumento ai Caduti, all’ingresso della pista ciclabile della città aretusea. Non è chiaro se si tratta di ritorsioni nei confronti di persone che non vogliono piegarsi al pizzo o c’è in ballo il controllo del territorio”.
A questo punto chiedo “se il Governo sia a conoscenza dei fatti – scrive la deputata di Fratelli d’Italia – esposti in premessa e, accertata la gravità degli stessi, quali urgenti provvedimenti di competenza intenda adottare per garantire un maggiore dispiegamento di personale delle forze dell’ordine tesa a contrastare il dilagante fenomeno criminale; se non ritenga di ricorrere all’impiego anche di contingenti di personale militare delle Forze Armate per far fronte alle straordinarie esigenze di prevenzione e contrasto della criminalità”.
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